Ciclismo
Ciclismo, Vincenzo Nibali e Fabio Aru. Una rivalità attesa che, di fatto, non c’è stata
Rivali mai. Vincenzo Nibali e Fabio Aru prima sono stati compagni di squadra, poi quando le loro strade si sono divise non li abbiamo mai realmente visti battagliare l’uno con l’altro, se non in sporadiche occasioni ma comunque lontane dagli appuntamenti più importanti dell’anno. L’occasione giusta sarebbe stata il Giro d’Italia numero 100, ma il sardo è stato costretto a chiamarsi fuori a causa di un infortunio che lo ha colpito nelle settimane appena precedenti alla corsa.
Senza girarci troppo attorno, Nibali e Aru sono senza dubbio alcuno i punti di riferimento del movimento ciclistico italiano per quanto riguarda le corse a tappe. Il palmares di Nibali, ormai, non ha più bisogno di commenti: due volte il Giro d’Italia, la Vuelta a España e un Tour de France da leggenda nel 2014. Aru, invece, è fermo ad una sola maglia rossa: negli ultimi anni la fortuna non è mai stata dalla sua parte, possiamo dire, ma non sale sul podio di un grande giro ormai dal 2015, proprio quando ha vinto la Vuelta. Questo ha portato ad una mancata rivalità tra Nibali e Aru, che avrebbe potuto infiammare le folle e dare al pubblico italiano ancora più pepe, magari dividendolo tra tifosi dell’uno e dell’altro. Il vecchio leone e il giovane rampante, che avrebbero avuto la possibilità di scontrarsi quando ancora le loro prestazioni erano comparabili.
Da qui in avanti, sulla carta, la condizione di Nibali potrebbe via via calare di anno in anno, mente Aru sta entrando ora nelle stagioni in linea teoriche più prolifiche della sua carriera. Purtroppo li abbiamo visti troppo poco a darsi battaglia sulle strade di Giro, Tour e Vuelta, dove sicuramente avrebbero incendiato la passione del pubblico nostrano. Unito o diviso, ma comunque pronto ad accogliere una rivalità sana, intensa ma sopratutto a tinte completamente tricolore, anche tra due buoni amici.
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gianluca.santo@oasport.it
Foto: Pier Colombo