Formula 1
F1, Lewis Hamilton ai limiti dell’arroganza: valutazioni sugli altri piloti con troppa spavalderia
Il Mondiale di F1 2017 si avvia alla conclusione sul tracciato di Yas Marina (Abu Dhabi), ultimo appuntamento del calendario iridato (24-26 novembre). Un GP dal sapore puro della competizione non essendoci più in ballo né il campionato piloti e né quello costruttori già nelle mani di Lewis Hamilton e della Mercedes.
Una stagione nella quale, soprattutto nella seconda parte, il britannico delle Frecce d’Argento ha fatto la differenza vincendo dall’appuntamento di Spa (Belgio) 5 round degli otto in programma. Un vero cambio di passo frutto di un Lewis impeccabile e di una W08 Hybrid super affidabile. Un connubio garantente il 4° titolo in carriera al n.44 ed il 4° successo consecutivo della Stella a tre punte nella graduatoria per le Case.
Risultati che, valutando le recenti dichiarazioni del pilota di Stevenage, sembrano aver portato a degli eccessi di spavalderia da parte sua: “Dopo Baku ho detto a Sebastian Vettel che mi aveva mancato di rispetto e che non avrebbe dovuto farlo mai più, altrimenti avremmo avuto dei problemi. Io non mi sono mai comportato così con nessuno, non so cosa stesse pensando in quel momento. Ma ognuno di noi reagisce in maniera diversa alla pressione”, relativamente all’arcinoto episodio che vide protagonisti i due con il tedesco a rifilare una ruotata ad un Hamilton, a suo dire, troppo lento nel giro con la Safety Car in pista.
E poi nella valutazione complessiva su chi possa essere stato un pilota ad insegnargli qualcosa, Lewis non ha avuto dubbi: “Ho davvero imparato qualcosa solo da Fernando Alonso nel mio primo anno in F1″, mentre da Rosberg: “Zero. Ma la sconfitta del 2016 ha avuto la sua utilità: perdere il titolo mi ha permesso di essere il pilota e l’uomo che sono oggi”.
Parole che la dicono lunga sulle certezze di un top rider che non teme nessuno sentendosi in diritto di poter giudicare con estrema precisione gli equilibri nel paddock. E’ chiaro: si parla di opinioni personali che, come tali, non possono essere “La verità” ma colpiscono per il modo nel quale il 4 volte campione del mondo le esponga.
Fa parte del personaggio che il 32enne inglese si è costruito, l’esatto opposto di Vettel ad esempio. Il suo essere così social lo ha portato anche far parlare di sé circa l’idea negativa espressa nei confronti della politica di Donald Trump (presidente degli Stati Uniti) attraverso un video che ha creato non poco imbarazzo al team di Brackley. Ma del resto, Hamilton è fatto così. Vedremo se tutte queste certezze, nel 2018 e con la pancia piena, si sgretoleranno al cospetto di rivali sempre più vicini o se, ormai, la sua corazza può resistere a tutto ed a tutti.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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