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Gian Piero Ventura: “Non mi sono dimesso, ne parleremo. Chiedo scusa agli italiani, sono dispiaciuto”

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Gian Piero Ventura si è presentato soltanto dopo la mezzanotte in conferenza stampa per cercare di spiegare la disfatta di San Siro e la mancata qualificazione dell’Italia ai Mondiali 2018. Il CT è parso visibilmente sconfortato ma, al momento, è ancora in sella alla Nazionale nonostante tutto.

Non mi sono dimesso, non ho ancora parlato col Presidente. Sono arrivato in ritardo in conferenza stampa perché ho voluto salutare ogni giocatore, uno per uno. Quando uno non ottiene un risultato è ovvio che la responsabilità è dell’allenatore. Un risultato pesantissimo dal punto di vista sportivo, ero convinto che ce l’avremmo fatta. Il calcio però è fatto di questo, sono nel calcio da tanti anni e so accettare. Sono orgoglioso di aver fatto parte del gruppo azzurro, di aver lavorato con grandi campioni e con altri a cui auguro di diventarlo. Sono dispiaciuto perché lo Stadio stasera era pieno, per l’ennesima volta ho capito cosa significa allenare la Nazionale, le emozioni sono uniche. Il fatto che avremmo meritato o meno è di secondaria importanza. C’è da valutare un’infinità di cose, ne parleremo con la Federazione.

Mi presenterò con toni moderati da Tavecchio. Il fatto che De Rossi, Buffon e Barzagli abbiamo dato l’addio era cosa risaputa. Sono dispiaciuto ma questa tematica l’ho affrontata con ognuno di loro. Non posso parlare di dimissioni, sono una cosa che non è ancora avvenuta. Più in là di quello che sto dicendo ora non posso.

La mia colpa è quella di aver fatto due partite senza fare un gol. Il ricambio generazionale non dipende da me e non mi sento di affrontarlo ora, non c’è lo stato d’animo giusto. Sì, mi sento di chiedere scusa agli italiani, scusa del risultato non dell’impegno“.





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