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Italia-Svezia, Playoff Mondiali 2018: le chiavi tattiche del match. Come battere i Vichinghi: equilibrio e una manovra più rapida. Serve coraggio!

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Saranno i novanta minuti di stasera a stabilire il destino dell’Italia nel prossimo futuro. Da un lato la strada per la Russia e l’opportunità di giocare il Mondiale; dall’altro una discesa ripida e diretta verso il baratro. Tutto dipenderà dall’esito della partita di San Siro, dove gli azzurri affronteranno la Svezia nella gara di ritorno del playoff di qualificazione ai Mondiali del 2018. Sono stati tre giorni lunghissimi, fatti di chiacchiere, speranze e paure. L’Italia non ha altro risultato che la vittoria: ma come si batte la Svezia?

Sembra scontato, ma inevitabilmente bisogna ripartire dalla gara d’andata. La prestazione della squadra di Giampiero Ventura è stata brutta, con un gioco spento, una manovra lenta ed un atteggiamento a volte poco convinto. Il CT sembra indirizzato verso la conferma del modulo utilizzato venerdì, il 3-5-2, cambiando però qualche interprete, soprattutto in mezzo al campo, dove De Rossi necessita di riposo e Verratti è squalificato. La novità sarà rappresentata dall’impiego di Jorginho. L’Italia ha bisogno di un giocatore con le sue caratteristiche, capace di dettare i tempi di gioco e velocizzare la manovra, troppo compassata nella gara di Stoccolma, provando, perché no, la giocata in verticale che all’andata è mancata (fondamentali gli inserimenti di Florenzi e Parolo). La Svezia, infatti, giocherà in modo ancora più coperto rispetto a venerdì e per questo sarà importante avere un palleggio più rapido per sorprendere gli scandinavi ed evitare che possano schierarsi.

Il 3-5-2 di Ventura, poi, offre all’Italia la possibilità di allargare il campo. Nella partita di venerdì la Svezia ha dimostrato di saper difendere molto bene sulla palla ma di lasciare spesso scoperto il “lato debole”: una manovra più rapida e fluida può quindi consentire agli azzurri di cambiare gioco e trovare l’uomo libero sul versante opposto. La spinta di Darmian e Candreva sarà fondamentale in tal senso. Altro aspetto su cui l’Italia è stata carente tre giorni fa è stato il lavoro delle due punte. Immobile e Belotti hanno mostrato un’intesa rivedibile e non sono mai riusciti a combinare per rilanciare l’azione offensiva in maniera veloce. Ventura sembra intenzionato a confermare l’attaccante della Lazio con la novità Gabbiadini: un attaccante con caratteristiche certamente diverse e più utili ad uno sviluppo rapido dell’azione.

Aldilà di ogni possibile analisi tattica, però, quello che conterà sarà l’atteggiamento, troppo rinunciatario e spesso confusionario. La parola d’ordine è coraggio: voglia di vincere, convinzione, consapevolezza della propria forza. Si parla di impresa, ma in fin dei conti l’Italia ha solo un gol da recuperare. Non bisognerà entrare in campo con l’ansia di fare gol ma giocare con calma e pazienza. Ed equilibrio, mentale e tattico, perché è vero che la Svezia tenterà l’azione di rimessa, ma all’andata i rischi corsi sono stati troppi e prendere un gol stasera complicherebbe molto le cose. Ci vorrà il cuore, quello che gli oltre 73 mila di San Siro e i milioni di italiani incollati alla tv vogliono vedere.

 





 

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alessandro.tarallo@oasport.it

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Foto: profilo Twitter UEFA Euro 2016

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