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Judo, Mondiali Open 2017: chi interromperà il regno di Teddy Riner? Pericolo anche in casa

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Nove volte campione del mondo: Teddy Riner continua a collezionare titoli e a riscrivere la storia del judo. A Budapest, il colosso francese ha conquistato per l’ottava volta consecutiva l’alloro iridato della categoria +100 kg, ma la prossima settimana potrebbe arrivare già in doppia cifra. L’11 e 12 novembre, infatti, il Marocco ospiterà i Campionati Mondiali Open, per assegnare un titolo che non veniva messo in gioco dal 2011.

Il colosso di Guadalupa ha subito fatto sapere di voler prendere parte all’evento (e quando partecipa, Riner lo fa solo per vincere): dopo il trionfo di Budapest, il francese si è preso una settimana di vacanza, per poi con gli allenamenti proprio in vista di questo appuntamento, sempre tenendo conto del dolore al ginocchio che lo ha condizionato anche nella finale in terra magiara contro il brasiliano David Moura, ma che non gli ha impedito di vincere per ippon. Il gigante dl judo mondiale ci tiene particolarmente a vincere anche questo torneo iridato, e per una serie di motivi: oltre alla storica decima medaglia d’oro mondiale, Riner vuole vincere l’unica corona planetaria che attualmente non detiene ed imporsi nel torneo che lo vide perdere per l’ultima volta. Nel frattempo, si è anche imposto al Grand Prix di Zagabria, unica gara alla quale ha partecipato in questi due mesi.

Certo, Riner è già stato campione del mondo Open a Levallois, nel 2008, quando si impose davanti al suo pubblico contro il suo rivale russo Aleksandr Mikhailin, lo stesso della finale olimpica di Londra 2012. Ma nel 2010, a Tokyo, subì una discussa sconfitta in finale per mano del giapponese Daiki Kamikawa, in quello che ad oggi è l’ultimo incontro perso da Riner, mentre nel 2011 non ha partecipato alla competizione di Tjumen’, in Russia, vinta dall’uzbeko Abdullo Tangriev.

Dopo sei anni, l’International Judo Federation (IJF) ha deciso di rispolverare questo torneo che in realtà affonda le sue radici nella storia del judo, visto che le categorie di peso furono introdotte solamente alle Olimpiadi di Tokyo 1964, ed ancora negli anni successivi si continuò ad assegnare il titolo Open, a lungo considerato come il più prestigioso. Gli stessi giapponesi, considerano i propri campionati nazionali Open (lo Zen Nihon maschile e la Coppa dell’Imperatrice femminile) come i tornei più importanti. Ed in più, l’IJF ha saputo fare bene i calcoli, sapendo che la possibilità di un decimo titolo mondiale di Riner avrebbe sicuramente fatto salire alle stelle l’interesse per la rassegna.

Per i rivali di Riner, dunque, ci sarà da sudare ancora una volta nel tentativo di batterlo, perché il francese non ha smarrito la propria fame: arriverà sicuramente fino a Tokyo 2020, dove cercherà un terzo titolo olimpico consecutivo, ma ha già fatto sapere che, se il suo fisico reggerà, proverà ad esserci anche a Parigi 2024, quando avrà trentacinque anni. Restando ai giorni nostri, però, chi potrà batterlo?

I rivali saranno tanti come sempre, ma questa volta ci sarà anche l’inserimento da parte di atleti che vediamo generalmente in altre categorie. Sicuramente, negli ultimi tempi, l’avversario più difficile è stato il georgiano Guram Tushishvili, che nella semifinale mondiale ha sfiorato l’impresa; tuttavia, Riner dovrà vedersela anche con il connazionale Cyrille Maret, bronzo olimpico dei 100 kg, che ad Abu Dhabi ha subito vinto nella massima categoria. Quest’ultimo, tra l’altro, ha già messo in difficoltà il due volte campione olimpico nel 2014, in occasione della finale dei Campionati Francesi. Dalle categorie inferiori, poi, arriveranno anche il georgiano Varlam Liparteliani ed il greco Ilias Iliadis: proprio da questi atleti, abituati ad un judo più dinamico, potrebbero arrivare inattese insidie per Riner.

giulio.chinappi@oasport.it





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Immagine: IJF

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