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Karate, Fioravante Valentino: “Aschieri dittatore, ha cambiato la legge! Io non rubo e non picchio. E quanti fatti sepolti…”

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Continua a divampare la polemica tra Fioravante Valentino e Pierluigi Aschieri, dt della Nazionale italiana di karate. Il campano, in un’intervista rilasciata ad OA Sport qualche giorno fa, aveva annunciato l’addio al karate e l’inizio di una nuova avventura nelle arti marziali miste (MMA), scelta ponderata proprio dopo i pesanti dissidi con Aschieri, definito come un dittatore.

Il dt ha risposto alle accuse attraverso la Gazzetta dello Sport: “Purtroppo il mondo dello sport è spietato e chi non fa risultati significativi deve lasciare il passo a qualcun altro. Non ci sono mai situazioni preconcette: lo scopo è quello di assicurare risultati. La Fijlkam investe soldi per il karate ed è nostro dovere ripagarla con le scelte giuste e i risultatiAbbiamo convocato Valentino a rappresentare l’Italia ai Campionati Europei di Tampere sempre nel 2014: in quell’occasione si rese protagonista di un episodio gravemente trasgressivo, che gettò ombra sulla Federazione, in quanto da azzurro ne era rappresentante. Abbiamo la documentazione a riguardo in Federazione: se ripensasse a quello che ha combinato, si renderebbe conto che ci siamo andati leggeri con lui e che le scelte erano giuste“.

La vicenda, tuttavia, non si è assolutamente chiusa. Sempre attraverso OA Sport, Valentino ha voluto nuovamente replicare alle affermazioni di Aschieri: “Il prof. dice che il mondo dello sport è spietato e chi non fa risultati deve lasciare il posto a qualcun altro. Penso che, dopo quello che ho vinto, non dovevo lasciare il posto a nessun altro: 4 ori assoluti individuali seniores ,1 medaglia d’argento e 2 di bronzo individuali, 5 Coppe Italia consecutive, 3 ori ai campionati a squadre e 2 argenti sempre in team, 5 medaglie nelle tappe di Premier League, un bronzo al Campionato del Mediterraneo con la nazionale italiana. Penso possano bastare come risultati…“.

L’ex karateka ha poi spiegato l’episodio “gravemente trasgressivo” di Tampere: “Dopo l’Europeo a Tampere siamo andati ad un party. Considerando che non sono abituato a bere e non reggo l’alcol, in hotel non mi sono sentito bene e ho vomitato. Quando sono ritornato in Italia ho pagato 650 euro alla Federazione (tutto fatturato) per i danni provocati alla stanza. Non ho rubato, non ho picchiato nessuno, non ho fatto del male a nessuno, mi sono solo sentito male in camera. Vorrei ricordare al prof. che in Nazionale sono successe cose molto più pesanti, ma chissà perché ha nascosto tutto e, credetemi, adesso non voglio parlare perché non voglio toccare gli atleti che hanno fatto qualche errore, ma voglio ricordare al prof. che ci sono stati maestri della Nazionale giovanile che all’improvviso sono spariti dalla circolazione perché avevano fatto qualcosa di veramente grave. Ma giustamente nessuno ne ha parlato e tutto è stato sepolto, chissà perché, caro prof., poi io per una piccolezza sono stato messo in croce“.

Valentino ha poi ulteriormente rincarato la dose: “Voglio spiegare perché ho definito il professore un dittatore. Se c’è una normativa alla Fijlkam che dice che il campione italiano senior in carica, per legge, deve essere convocato almeno al ritiro successivo, perché io, che sono stato campione italiano nel 2015 e 2016, non sono stato convocato? Ecco, lui cambia anche le leggi e questo vuol dire essere un dittatore…Riguardo ai procedimenti disciplinari, non ne ho mai avuto uno, basti pensare che, dopo Tampere, fui convocato nel successivo ritiro della Nazionale. Buona vita prof., le auguro il meglio. il vostro Fiore“.

federico.militello@oasport.it





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