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Karate, Series A Okinawa 2017: il gotha della disciplina fa tappa in Giappone, Luigi Busà e Sara Cardin le punte azzurre

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Il Giappone sarà il teatro dell’ultima tappa delle Series A 2017 di karate. Tra sabato 25 e domenica 26 novembre ad Okinawa saliranno sul tatami i migliori atleti della disciplina, che si confronteranno in una delle ultime competizioni internazionali del 2017 per testare il proprio livello di competitività in vista della marcia di avvicinamento sempre più fitta verso le Olimpiadi di Tokyo 2020, una storica prima volta per il karate sotto l’egida dei Cinque Cerchi. La crescita dei paesi mediorientali va di pari passo con il consolidamento del Giappone e del Vecchio Continente ai vertici della discipina ed anche l’Italia si accinge a presentarsi con una squadra altamente competitiva e pronta a giocarsi le medaglie fino all’ultimo respiro.

Ad aprire le danze sabato 25 novembre sarà il kata con le prove individuali che si svilupperanno con le eliminatorie, i ripescaggi e la finale nel corso della sessione mattutina, dopdiché entreranno in gioco gli atleti del kumite, le cui finali si disputeranno domenica 26 novembre insieme all’ultimo atto del kata a squadre maschile e femminile. La compagine azzurra si avvale di 17 atleti, tra cui spicca la presenza dei due totem Luigi Busà (-75 kg) e Sara Cardin (-55 kg), che punteranno indiscutibilmente alla conquista della medaglia d’oro.

Busà a settembre è riuscito nell’impresa di imporsi nella tappa di Premier League in programma a Lipsia, mentre Sara Cardin ad ottobre a Salisburgo si è tolta la soddisfazione di conquistare un incredibile argento al rientro da un infortunio al setto nasale. Ma la pattuglia italiana include anche altri pezzi da novanta, in primis Mattia Busato e Viviana Bottaro, che nel kata rappresentano ormai due certezze per la Nazionale azzurra. C’è curiosità anche nel vedere all’opera Angelo Crescenzo (-60 kg), Michele Martina (-84 kg) e Silvia Semeraro (-68 kg), tutti potenziali outsider nelle loro categorie di peso e capaci di sfoderare prestazioni da medaglia, mentre Alessandra Mangiacapra (-55 kg), Clio Ferracuti (+68 kg) e Nello Maestri (-84 kg) costituiscono le classiche variabili impazzite del torneo. L’Italia, in ogni caso, intende chiudere al meglio una stagione che ha visto gli azzurri confermarsi ai vertici mondiali, senza perdere di mira l’obiettivo Tokyo, meta di un percorso che si spera possa essere foriero di storiche medaglie.





mauro.deriso@oasport.it

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Foto: Twitter Sara Cardin

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