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MotoGP, GP Valencia 2017: Andrea Dovizioso, testa sgombra e niente da perdere. Serve l’ultima zampata e poi sperare nel miracolo

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Oggettivamente è una missione impossibile ma fino all’ultimo bisogna crederci, bisogna provarci, bisogna lottare, bisogna sognare e sperare. Andrea Dovizioso è lontanissimo dal Mondiale di MotoGP, alla vigilia del GP di Valencia è chiamato a un’impresa che va oltre ogni logica: rimontare dalla nona posizione in griglia di partenza e vincere la gara, sperando che Marc Marquez faccia peggio di undicesimo scattando dalla pole position. Sembra follia, utopia allo stato puro, possibilità ridotte al lumicino ma non nulle: bisogna gettare il cuore oltre l’ostacolo, provare ad azzannare, piazzare l’ultima zampata di una stagione stellare ma a cui manca la ciliegina.

Il Dovi è distaccato di 21 punti in classifica generale dallo spagnolo, decisamente l’uomo più forte in questo 2017 ma che il forlivese ha saputo limitare e sconfiggere più volte come nei memorabili duelli in Austria e in Giappone. Andrea ha vinto sei gare, è stato molto continuo e ha costretto il Campione del Mondo in carica all’ultima gara, fino all’ultimo curva per vincere il quarto titolo iridato della classe regina: sono numeri da colosso assoluto ma per poterli sigillare deve respingere l’ultimo disperato assalto del centauro italiano, mai domo nonostante poco lascia sperare all’impossibile.

La Ducati non digerisce le curve del circuito valenciano, ha faticato per l’intero weekend e non sembra avere il passo gara giusto a differenza della Honda che vola sia con Marquez che con Pedrosa. Serve un ribaltone notturno e un warm up pazzesco per raddrizzare la situazione e tentare quantomeno di lottare fino all’ultimo istante. La cosa positiva è che Dovizioso si presenterà in pedana con la mente sgombra, senza pressioni e senza responsabilità: tutto quello che verrà sarà tanto di guadagnato, ben consapevole che nulla potrà rovinare un’annata da urlo e che ha fatto esplodere il suo talento.

 





(foto Lorenzo Di Cola)
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