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MotoGP, GP Valencia 2017: un Marc Marquez più cinico e maturo. Una seconda parte di stagione pazzesca

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Essere ad un passo dal quarto titolo in MotoGP (clicca qui per la classifica generale) in cinque anni non lo si fa per caso. Decisamente no. Un ruolino di marcia simile lo si spiega in una sola maniera: stiamo parlando di un vero e proprio fuoriclasse. Trattasi, per chi non l’avesse capito, di Marc Marquez, vicino al poker iridato nella classe regina. Il pilota spagnolo, sin dalla sua prima gara in questa categoria (per la cronaca un terzo posto nel GP del Qatar a Losail) ha fatto capire di non esserci arrivato per caso o di voler passare inosservato. Si è dimostrato immediatamente un grande campione, uno di quelli che andranno a segnare un’era di questo sport.

I numeri fanno letteralmente impressione: 35 vittorie e 67 podi totali in 5 anni. Un vero e proprio dominio. Se poi calcoliamo che il pilota di Cervera ha appena 24 anni, il tutto diviene assolutamente in divenire. I successi ed i trionfi non potranno che accumularsi ulteriormente, anche perché, incredibile a dirsi, il catalano sta continuando a migliorare, nonostante una moto che non sempre risulta la migliore o quella da battere.

La stagione 2017, per esempio, calza a pennello. L’equilibrio tra Honda, Ducati e Yamaha è stato assoluto, e quasi mai la moto di Saitama ha dominato. Anzi, molto spesso Marquez era l’unico rappresentante della casa nipponica ai piani alti, con Dani Pedrosa, suo vicino di box, a lungo in difficoltà. Il numero 93, quindi, è stato in grado di elevare il livello suo e del mezzo per avvicinarsi a questo quarto titolo mondiale. E, non ultimo, ha saputo limitare la sua irruenza, gestire il vantaggio e correre in diverse occasioni da “ragioniere”.

Dopo un avvio stagionale da “vecchio Marquez” con due rovinose cadute nelle prime cinque gare (Argentina e Francia) la sua stagione si era fatta veramente in salita. Il distacco da Maverick Vinales (Yamaha) perché sì, all’epoca era il suo connazionale a dettare legge, era notevole e solamente un finale di stagione impeccabile avrebbe potuto permettergli una rimonta. Detto fatto. Nelle ultime 11 gare, infatti, il portacolori della Honda ha inanellato una serie di 5 vittorie, 3 secondi posti, un terzo, un quarto posto e un ritiro (per la rottura del suo motore a Silverstone).

Una risalita inesorabile e rabbiosa alla quale ha saputo tener testa solamente Andrea Dovizioso (Ducati) (clicca qui per i suoi precedenti a Valencia) che, per riuscirci, sta disputando la migliore stagione della sua carriera. Marquez, invece, ha proseguito a testa bassa. Senza intoppi. Cadendo a ripetizione (oltre venti volte) ma solamente nelle prove libere. Andando a cercare il limite. I risultati sono arrivati uno dietro l’altro e gli hanno conferito enorme forza mentale. Come quando ha rischiato e vinto sotto la pioggia a Misano, o quando, in diverse altre occasioni, non ha mai voluto accontentarsi.

Mancava solamente questo step al pilota spagnolo. Ormai è un campione completo, al massimo del suo potenziale. Veloce, costante, concentrato, sicuro di sè. In poche parole un rivale terribilmente complicato da sconfiggere per tutti. Un talento che sta segnando la sua era della MotoGP. Domenica il GP di Valencia (clicca qui per programma e tv) ci dirà se il poker sarà servito (i 21 punti di vantaggio in classifica rappresentano un enorme vantaggio) e se per tutti le speranze saranno rimandate al 2018.

 

 

 

 





 

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alessandro.passanti@oasport.it

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