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MotoGP
MotoGP, Marc Marquez il cannibale. Sempre più cinico e concreto. Chi potrà arrestare il suo dominio
Aveva tutto da perdere ma alla fine ce l’ha fatta: Marc Marquez si è laureato per la sesta volta campione del mondo, la quarta in MotoGP, dimostrando ancora una volta che pilota sia. A 24 anni lo spagnolo è il “Cannibale” di quest’era delle due ruote riuscendo a migliorare alcuni punti deboli dal punto di vista gestionale della corsa ma rimanendo di base un pilota funambolico.
Nell’ultimo atto di Valencia, partendo con 21 punti di vantaggio su pilota della Ducati Andrea Dovizioso, gli sarebbe bastato un 11° posto, con il successo eventuale del forlivese. L’iberico però non ha fatto calcoli. Il rischio corso a 7 giri dalla fine, quando ha azzardato quella frenata andando lungo e salvandosi in modo incredibile, è po’ l’immagine di questa stagione.
DRAMA!!! Marquez runs on at turn one after a MASSSSSSIVE save! ????
He rejoins in 5th! #FinalShowdown pic.twitter.com/nt4Lsy01UR
— MotoGP™???? (@MotoGP) November 12, 2017
Un salvataggio di abilità, aiutato anche da un pizzico di buona sorte, che ha consentito al Cabronçito di chiudere terzo, alle spalle del teammate Daniel Pedrosa e del francese Johann Zarco (Yamaha Tech3) mentre il rivale n.1 (Dovizioso) ha terminato anzi tempo la sua gara per un errore a cui lui non ha potuto porre rimedio. Un destino in comune anche con il compagno di squadra Jorge Lorenzo. E mentre le due ducati affondavano nella sabbia/ghiaia di Valencia, Marc si è goduto gli ultimi 3 giri conscio di avercela fatta ed essere entrato ancor di più nella storia. Chi potrà fermare “Marc Attack”?
La Ducati ed il “Dovi” sono stati un pacchetto estremamente competitivo pagando però in termini di completezza su tracciati di pura percorrenza come quest’ultimo oppure ad Aragon (Spagna) ed a Phillip Island (Australia). In questo momento, quindi, il 24enne di Cervera è senza dubbio il più forte per decisione e sangue freddo e la Honda ha giovato della sua classe perché questa più che una vittoria del mezzo è una del pilota. Del resto le cifre parlano chiaro:
MotoGP | Moto2 | 125cc | All | |
---|---|---|---|---|
First Grand Prix | 2013 – QAT | 2011 – QAT | 2008 – POR | |
First pole position | 2013 – AME | 2011 – GBR | 2009 – FRA | |
First race fastest lap | 2013 – QAT | 2011 – FRA | 2009 – CAT | |
First podium | 2013 – QAT | 2011 – FRA | 2008 – GBR | |
First Grand Prix victory | 2013 – AME | 2011 – FRA | 2010 – ITA | |
Grand Prix victories | 35 | 16 | 10 | 61 |
2nd Positions | 19 | 6 | 0 | 25 |
3rd Positions | 8 | 3 | 4 | 15 |
Podiums | 63 | 25 | 14 | 102 |
Poles | 45 | 14 | 14 | 73 |
Race fastest lap | 37 | 7 | 9 | 53 |
World Championship wins | 4 | 1 | 1 | 6 |
Non sarà facile scalzare dal trono l’iberico anche se c’è da scommettere che la Ducati e la Yamaha, molto deludente quest’anno, nel 2018 cercheranno un modo per porre fine ad un’egemonia di un autentico fenomeno.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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