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MotoGP, Mondiale 2018: Valentino Rossi avrà 39 anni, ma la classe è intatta. Può ancora sognare l’iride?

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Il Mondiale 2017 di MotoGP è andato in archivio e tracciare un bilancio viene spontaneo. E’ il momento di fare il punto della situazione per quanto riguarda il “Dottore” Valentino Rossi. Che campionato è stato per il 9 volte campione del mondo?

La quinta posizione ed i 90 punti di distanza da Marc Marquez nella classifica finale dice chiaramente che qualcosa non è andata per il verso giusto. Una Yamaha che si è persa nello sviluppo o un Valentino incapace di portarla al limite? Gli interrogativi sono un po’ questi e il ricorso al telaio 2016 nell’atto conclusivo di Valencia sa proprio di mossa della disperazione in un’annata che fin dai test invernali non era iniziata sotto i migliori auspici per Rossi.

Il quesito più importante però è il seguente: il 46 può ancora ambire all’iride? La risposta può essere sia affermativa che negativa. Di fatti, quando la moto è stata all’altezza della situazione il campione di Tavullia è stato capace di lottare ad armi pari coi centauri migliori. Il successo nella Cattedrale del Motociclismo (Assen) ed  5 podi in totale in una stagione storta, condita anche dall’infortunio di fine agosto (frattura di tibia e perone della gamba destra), dicono chiaramente che le motivazioni e le aspirazioni per centrare il bersaglio grosso non sono utopiche.

Tuttavia è anche vero che il livello nella classe regina è sempre più alto e soprattutto i piloti di scuola “Moto2” sembrano adattarsi alla grande ai bolidi della MotoGP. Quanto fatto da Johann Zarco con la Yamaha targata 2016 ne è una dimostrazione. Un bacino che, dunque, nel tempo andrà ad arricchirsi di altri top rider, tra cui si spera anche il nostro Franco Morbidelli, campione del mondo della media cilindrata quest’anno. Un Valentino, c’è da dire, abile ad adattarsi ai mutamenti della guida, imparando anche nel confronto coi suoi rivali ma fino a quando ciò potrà durare?

Il 9 volte iridato ha detto chiaramente che l’anno prossimo, a seconda di come andranno le cose, prenderà la sua decisione visto che il suo contratto scadrà nel 2018. Una scelta legata strettamente ai miglioramenti attesi da Iwata ma anche di puro carattere personale che potrebbe porre termine ad una delle carriere più gloriose del motociclismo.

 





 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

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