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Sci alpino, le speranze dell’Italia nella velocità maschile. Fill e Paris ancora protagonisti, Innerhofer vuole tornare grande

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Dopo le prime due tappe dedicate alle specialità tecniche, ecco che nella Coppa del Mondo 2017-2018 di sci alpino entrano in gioco gli specialisti della velocità. Si tratta del settore in cui l’Italia ha ottenuto più soddisfazioni negli ultimi anni, soprattutto in campo maschile, trend che la squadra azzurra è decisa a confermare anche in questa stagione, con il target posto sulle Olimpiadi Invernali di Pyeongchang 2018.

A 35 anni appena compiuti, Peter Fill si appresta a vivere la sua 17esima stagione nel Circo Bianco. Da protagonista. Solo qualche anno fa il velocista azzurro sembrava aver intrapreso il viale del tramonto ma invece dal 2015 ad oggi sta vivendo una seconda giovinezza. 9 podi in due stagioni (20 in tutta la carriera), con 2 vittorie (1 in discesa, 1 in super-G) ma soprattutto 2 Coppe di specialità consecutive vinte in discesa. Frutto di una continuità di risultati mai mostrata prima in carriera. Ai nastri di partenza della nuova stagione, il “vecchietto” Fill ci riproverà, per quello che sarebbe un tris storico, presentandosi come uno dei potenziali protagonisti anche in vista di Pyeongchang. Un appuntamento cerchiato in rosso sul calendario dell’italiano, che potrebbe coronare la sua carriera con una medaglia olimpica, quella che gli è sfuggita nelle tre precedenti partecipazioni (miglior piazzamento il 7° posto in discesa a Sochi 2014).

La stagione 2017-2018 può e deve essere quella della definitiva consacrazione di Dominik Paris. Atleta in grado di sprigionare una potenza notevole sia in discesa che in super-G, il nativo di Merano piazza costantemente almeno una vittoria da cinque anni a questa parte. Quello che gli manca, però, è l’acuto importante, ovvero la Coppa di specialità (2° in super-G nel 2015, 3° in discesa nel 2013, 2016 e 2017). “Colpa” della sua grande voglia di attaccare e cercare la vittoria, sempre e comunque. Quest’anno Paris dovrà limitare al minimo gli errori e fare finalmente quello step in più per essere ancor di più tra i protagonisti assoluti della prossima Coppa del Mondo. Senza dimenticare Pyeongchang…

A proposito di Olimpiadi, Christof Innerhofer. Il ricordo delle due medaglie di Sochi 2014 (argento in discesa, bronzo in supercombinata) è ormai lontano e sbiadito, cancellato da stagioni opache e difficili. Superati i 30 anni, l’azzurro non è stato più in grado di ripetere i risultati ottenuto fino alla scorsa rassegna a cinque cerchi, a causa anche di una sfortunata serie di infortuni che non gli hanno consentito di esprimersi come avrebbe voluto. Lo scorso anno, infatti, proprio quando Innerhofer era tornato sul podio è arrivata una brutta frattura al perone a scombinare i suoi piani. La vittoria manca da troppo tempo ed è l’obiettivo dichiarato dell’azzurro per questa stagione. Sperando in un nuovo exploit a Pyeongchang: d’altronde Christof ha sempre dato il meglio di sé nelle gare ‘one-shot’…

Alle spalle delle tre punte azzurre, poi, scalpitano i giovani Guglielmo Bosca ed Emanuele Buzzi. Mattia Casse è invece chiamato a confermare la crescita delle ultime stagioni, mentre Werner Heel, a 35 anni, proverà a giocarsi le sue carte. Stagione delicata, invece, per Matteo Marsaglia, dopo la rottura del crociato che lo ha tenuto fuori per tutta la scorsa annata.

 





 

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alessandro.tarallo@oasport.it

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Foto: Auletta – Pentaphoto / FISI

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