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Sci di fondo, Coppa del Mondo 2017-2018: le ambizioni dell’Italia

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Per il quarto anno consecutivo l’Italia dello sci di fondo si aggrappa a Chicco Pellegrino per essere protagonista in coppa del mondo e magari anche ai Giochi Olimpici. Il vincitore della coppa di sprint nel 2016 e Campione del Mondo della sprint a tecnica libera di Lahti 2017 arriva alla stagione olimpica con la consapevolezza di essere uno degli uomini (se non l’uomo) da battere nella sprint a tecnica libera che quest’anno vivrà il momento più importante nella gara a coppie dei Giochi Olimpici, visto che la gara individuale è a tecnica classica e lì Pellegrino può dire la sua ma non è il numero uno.

Pellegrino ha vissuto una prima parte di stagione meno burrascosa dello scorso anno (quando fu bloccato poco prima dell’avvio delle gare da un infortunio) e si presenta al via della nuova stagione con determinazione e fiducia. La crescita di Klaebo e del clan norvegese (Krogh, Iversen, Golberg e Skar), oltre alla consacrazione di Ustiugov come sprinter e il possibile colpo di coda di Northug, non rovinano il sonno del campione iridato che quest’anno potrebbe puntare al doppio obiettivo, essendo le sprint di Coppa del Mondo piuttosto scadenzate e dunque permettendo un buon recupero di energie in vista dell’appuntamento più importante a Pyeongchang. L’importante è che tutto funzioni dal punto di vista fisico, poi la classe e la forza di Chicco potranno fare il resto.

L’Italia al maschile può giocarsi qualche altra carta importante, una su tutte Francesco De Fabiani, specialista delle distance e della tecnica classica che arriva da una stagione molto complicata per via dei tanti problemi fisici che lo hanno assillato. Il “Defa” è dato in grande ripresa e si prepara ad una stagione di fatiche, nella quale la prima parte potrebbe essere utilizzata per ritrovare confidenza con il ritmo gara e dunque l’obiettivo di un buon piazzamento in Coppa del Mondo potrebbe essere messo in subordine della preparazione in vista dei Giochi Olimpici.

Le fortune della staffetta azzurra (che comunque difficilmente potrà puntare al podio, sia in Coppa che alle Olimpiadi) dipenderanno dalla crescita di Didi Noeckler, il cui obiettivo principale potrebbe essere quello di affiancare Pellegrino nella caccia all’oro della staffetta sprint e del 25enne Giandomenico Salvadori, per il quale la stagione che va ad iniziare è quella della possibile consacrazione ad alto livello. Rastelli e qualche giovane leva cercheranno di centrare più fasi finali possibile nelle sprint, mentre sarebbe bello poter vedere qualche nuovo volto affacciarsi in Coppa del Mondo.

In campo femminile le difficoltà delle ultime stagioni restano e non si intravede, al momento, la luce in fondo al tunnel. Ilaria Debertolis è la leader del movimento e anche quest’anno il suo obiettivo sarà entrare per più volte possibile in zona punti delle gare distance. Non è granchè ma bisogna accontentarsi in questa fase, in attesa che dal vivaio azzurro spunti qualche atleta in grado di andarsela a giocare con i mostri sacri della specialità che, al momento, sono di un altro pianeta.

Per puntare ad una complicata “top ten” in gare di coppa del mondo bisogna sperare nelle sprint a tecnica libera dove la Nazionale azzurra un paio di specialiste, con la giusta esperienza, le ha. Oltre a Debertolis, Vuerich e Laurent possono dire la loro se il fisico regge ma l’anno olimpico potrebbe stimolare tutta la squadra, che lo scorso anno ha regalato ben pochi sussulti ai tifosi italiani, a partire da Lucia Scardoni, di cui si sono un po’ perse le tracce dopo i buoni segnali lanciati due o tre anni fa, la 24enne Giulia Stuerz, l’esperta Elisa Brocard, Virginia De Martin Topranin, altra atleta da recuperare totalmente, e Debora Roncari.

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Foto: Auletta Pentaphoto

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