Editoriali
Sport italiano, un 2017 da sufficienza striminzita. Sesti nel medagliere mondiale, ma sport di squadra in crisi
Il 2017 volge ormai al termine e, come sempre in questo periodo dell’anno, è tempo di tirare le somme sul bilancio dello sport italiano (in attesa del classico ed imperdibile ‘pagellone’ che potrete leggere su OA Sport a dicembre). Saranno quattro le macro-aree analizzate, ad ognuna delle quali assegneremo un voto, da cui ricavare poi la media finale.
SPORT INDIVIDUALI, 9: se l’Italia resta ancora al vertice internazionale, il merito è di alcune discipline che hanno garantito successi a raffica. Scherma e canottaggio sugli scudi, due discipline in cui l’Italia ha vinto il medagliere sia agli Europei sia ai Mondiali! Dominante anche la rassegna iridata del tiro a volo tricolore, mentre il nuoto ha regalato ben tre medaglie d’oro a Budapest. Dulcis in fundo, è arrivato anche lo splendido trionfo a squadre dell’Italia ai Mondiali di tiro con l’arco, superando in finale la Francia. Con 12 ori, 4 argenti e 13 bronzi, il Bel Paese si colloca al sesto posto del medagliere olimpico virtuale verso Tokyo 2020. Un dato lusinghiero, ma anche ingannevole. Se siamo nel gotha mondiale, è solo grazie ad alcune discipline…Restano lacune gravissime, a partire dalla ‘regina’ atletica, passando per una ginnastica artistica che non riesce più a sfornare elementi all’altezza in campo maschile, un pugilato dove faticano ad affacciarsi volti nuovi ed un tiro a segno che, senza Nicolò Campriani, vive una pericolosa involuzione. Non mancano, tuttavia, diverse discipline in nettissima ascesa. Il ciclismo su pista lascia intravedere orizzonti di gloria verso Tokyo 2020, eppure tutto potrebbe essere vanificato a causa dell’ormai grottesco caso del velodromo di Montichiari. la classica storia “all’italiana”. Importante la forte ripresa della canoa velocità, mentre l’equitazione è letteralmente rinata dopo decenni di buio. In crescita anche vela, taekwondo e nuoto sincronizzato, stabili judo e lotta. Nel golf è mancato l’acuto, con Francesco Molinari che ha sfiorato la conquista del PGA Championship. Negli sport individuali, nel complesso, l’Italia resta un solido riferimento globale.
SPORT DI SQUADRA, 2: davvero impossibile fare peggio di così. Il calcio (vi diamo un’anticipazione del ‘pagellone’) merita 0 per la mancata qualificazione ai Mondiali di Russia 2018, fallimento inevitabile di un sistema completamente alla deriva dopo l’ormai lontano trionfo del 2006. La Nazionale ed i giovani italiani vengono percepiti dai club come una sorta di fastidio: i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Permetteteci di essere scettici riguardo ad una possibile rivoluzione auspicata da più parti dopo le dimissioni di Carlo Tavecchio da presidente della Figc. Siamo sicuri che tutte le parti in causa saranno concordi nel seguire una linea comune che, nel lungo periodo, possa rilanciare il calcio italiano, magari rinunciando nell’immediato a qualche manciata di milioni di euro?
In tutte le altre discipline si sono susseguiti flop a catena, con la maledizione dei quarti di finale che ha demolito le ambizioni di pallanuoto, pallavolo e basket. Ad ogni modo, se per pallavolo e pallanuoto si può parlare di possibili incidenti di percorso, le crisi profonde di calcio e basket non lasciano presagire un rilancio in tempi brevi. Continua a collezionare sconfitte la Nazionale di rugby, mentre restano nell’anonimato hockey ghiaccio e pallamano. Bene il softball, anche se l’Olanda si è ripresa l’egemonia continentale, mentre nel baseball c’è un buon gruppo di giovani su cui lavorare. La notizia più bella (forse l’unica…) è arrivata dall’hockey prato, con la selezione femminile capace di qualificarsi per la prima volta nella storia ad un Mondiale.
Riassumendo: se l’Italia resta grandissima negli sport individuali, in quelli di squadra sta vivendo la crisi forse più profonda della sua storia. Le qualificazioni olimpiche a Tokyo 2020 si annunciano durissime…
SPORT INVERNALI, 6: ad un occhio attento potrebbe sembrare un voto molto ‘severo’. Eppure l’Italia, brillante a tal punto da superare quota 100 podi nelle principali competizioni internazionali, ha fallito proprio i cruciali appuntamenti con i Mondiali. Il medagliere olimpico virtuale verso Pyeongchang 2018 parla chiaro: siamo appena 18mi con 6 medaglie complessive, di cui il solo oro di Federico Pellegrino nello sci di fondo (peraltro in una gara che in Corea del Sud si svolgerà con una tecnica diversa). I record dello sci alpino restano, così come la seconda Coppa del Mondo di discesa consecutiva vinta da Peter Fill. A fare la differenza è però il rendimento negativo nei grandi eventi.
MOTORI, 7: dopo 8 anni, l’Italia è tornata a vincere un titolo nel Motomondiale grazie al trionfo di Franco Morbidelli in Moto2. Bene anche Andrea Dovizioso in MotoGP, capace di impensierire il fenomeno Marquez sino all’ultima gara. Grandi successi nel Motocross grazie al veterano Tony Cairoli ed a Kiara Fontanesi, mentre in F1 la Ferrari ha sprecato una ghiottissima chance per agguantare un Mondiale alla portata.
VOTO SPORT ITALIANO 2017 (MEDIA GENERALE): 6. Una sufficienza striminzita. Di fatto gli sport individuali (e solo alcuni di questi…) hanno compensato la crisi delle discipline di squadra, mentre si sono difesi i motori e gli sport invernali. Le prospettive sono importanti verso Tokyo 2020, molto meno per Pyeongchang 2018. Ma è negli sport di squadra che l’Italia deve obbligatoriamente ritrovare se stessa.
federico.militello@oasport.it
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