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Tennis, i numeri spaventosi di Rafael Nadal: quarto anno da n.1 del mondo. Il trono del 2017 è suo

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Nessuna sorpresa. Solo un miracolo avrebbe potuto consentire allo svizzero Roger Federer, non presente al Masters 1000 di Parigi-Bercy, di strappare il primato del ranking mondiale del tennis al suo amico/rivale Rafael Nadal e le previsioni non sono state disattese. Lo spagnolo, contro il coreano Hyeon Chung, ha chiuso i giochi conquistando non soltanto l’accesso agli ottavi di finale del 1000 ma anche avere la certezza di chiudere questo 2017 sul tetto al vertice per la quarta volta in carriera.

Un 2017 dunque da incorniciare per Rafa che, dopo il 10° successo del Roland Garros ed il trionfo negli Us Open, conclude come meglio non potrebbe un anno di rinascita. Uno status dunque meritato frutto delle vittorie nei due Major oltre alle vittorie sul rosso di Montecarlo e Madrid. Annata nella quale dunque l’iberico si è riscoperto e che solo un grande Roger Federer è stato in grado di contrastare. Tuttavia i 75 titoli in carriera raggiunti e i 16 Slam in cassaforte vanno a rappresentare un quadro della situazione sublime.

Come detto 4° anno da re, dopo il 2008, 2010 e 2013. Quattro stagioni come mostri sacri del calibro di John McEnroe (1981, 1982, 1983 e 1984), Ivan Lendl (1985, 1986, 1987 e 1989) e Novak Djokovic (2011, 2012, 2014 e 2015). A precederlo vi sono Pete Sampras (6 volte di fila), Jimmy Connors (5 volte di fila) e Roger Federer (5 volte tra il 2004 e il 2009). Impressionante poi un altro dato cioè la distanza intercorsa tra la sua prima volta e l’ultima: 9 anni, frantumando ogni record.

Un regno che, tenendo conto anche delle esperienze precedenti, raggiungerà le 161 settimane  il 7 gennaio 2018 perchè nessuno potrà strappargli lo scettro fino alla seconda settimana dei tornei del nuovo anno. Un target, possibile, solo per Federer qualora il rossocrociato riuscisse ad avere un ritardo non superiore a 250 punti al termine delle ATP Finals di Londra.

Pertanto Rafa potrà godersi ancora per un po’ questi momenti di gloria e poi dal 2018, con il ritorno in campo di Djokovic ed Andy Murray vedremo come il contesto potrà mutare.

 





 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: profilo twitter Roland Garros

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