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Tennis, Next Gen Finals 2017: il futuro è adesso. Regole innovative per un torneo che potrebbe cambiare il tennis
Dal 7 all’11 novembre sarà la prima volta delle ATP Next Gen Finals. Un torneo parallelo e del tutto simile alle Finals di Londra ma riservato agli under-21. Sarà Milano ad ospitare la prima edizione di questa manifestazione, con la possibilità di vedere all’opera anche un giocatore italiano. La Race to Milan, infatti, ha premiato i migliori sette dell’anno solare, mentre l’ottavo posto è stato riservato ad un rappresentante azzurro, il vincitore del torneo di qualificazione che assegnerà una wild-card in corso sempre nel capoluogo meneghino. Un evento che all’inizio è stato considerato solo un abile mossa commerciale da parte dell’ATP ma che in realtà è nato per premiare la nuova generazione di fenomeni che sta inserendosi con sempre più esponenti nelle zone nobili del circuito maggiore.
C’è tanta curiosità, quindi, attorno alle Next Gen Finals, generata dalle regole innovative che verranno testate per l’occasione dall’ATP in vista di una futura e definitiva introduzione. A partire dal punteggio, con match al meglio dei cinque set, ognuno dei quali sarà al meglio dei 4 game, con tie-break sul 3-3. Anche all’interno del singolo gioco varrà la regola del no-ad, ovvero sul 40-40 non ci saranno vantaggi ma si giocherà un unico punto, il killer point. Ancora, il no-let sarà valido anche sul servizio. Il tutto per rendere il gioco più spettacolare, rapido, e soprattutto televisivo. Nella stessa ottica, infatti, vanno lette le scelte di inserire un cronometro a bordo campo per far rispettare la regola dei 25″ al servizio e di eliminare il riscaldamento, con il gioco che comincerà 5 minuti dopo l’ingresso in campo dei giocatori. Nuove regole che riguardano anche il pubblico, che a differenza di quanto accade di solito avrà la possibilità di passeggiare liberamente sulle tribune. L’ultima innovazione, poi, riguarda gli arbitri: ci sarà solo il giudice di sedia perché Hawk-Eye, l’occhio di falco, diventerà live, chiamando le palle vicine alle righe (a proposito, il campo non prevederà le linee del doppio) in tempo reale.
Un evento che, come suggeriscono il nome e lo slogan (The Future is now, il futuro è adesso), rappresenta un passo verso il futuro da parte dell’ATP, sebbene, come già chiarito, si tratterà solo di regole sperimentali, che verranno rivalutate solo dopo il torneo (ma già si è detto molto, su alcune in positivo, su altre meno). Passando ai protagonisti in campo, invece, mancherà il più forte, il dominatore della Race to Milan, quel Sascha Zverev, il più famoso esponente della Next Gen e “l’ispiratore” di questo torneo, che ha ottenuto la qualificazione anche alle Finals di Londra optando (in maniera più che legittima) di giocare solo tra i “grandi”. Gli altri sette partecipanti (in attesa di conoscere chi sarà il nostro portacolori), però, promettono grande spettacolo. A partire dall’esplosivo Andrey Rublev e dal canadese Denis Shapovalov, il più giovane del lotto (classe ’99), risalito rapidamente in classifica grazie alle ottime prestazioni sul cemento nordamericano. I giocatori russi saranno tre perché oltre a Rublev ci saranno anche Karen Khachanov e Daniil Medvedev (ultimo ad entrare), confermando l’ottima tradizione di una Nazione che promette di tornare ad essere protagonista nel circuito maggiore. Chiudono il cerchio dei giovani rampanti il croato Borna Coric, l’americano Jared Donaldson ed il coreano Hyeon Chung.
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alessandro.tarallo@oasport.it
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Foto: pagina Twitter NextGen Finals