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roberto.santangelo@oasport.it
Le Next Gen ATP Finals hanno fatto scuola: lo shot clock, cronometro che scandisce il tempo tra un punto e l’altro, verrà utilizzato, a partire dal prossimo anno, nei tornei dello Slam. Il limite, fissato a 20″, verrà eccezionalmente innalzato a 25″ a Melbourne.
Non sarà questa l’unica novità apportata: contingentati i tempi nel pre-partita. Dall’ingresso all’inizio del riscaldamento dovrà passare al massimo un minuto; cinque al massimo i minuti per il warm up; un minuto tra fine riscaldamento ed inizio partita. Multe salatissime per chi non dovesse rientrare nei tempi stabiliti.
Chi si dovesse ritirare dal tabellone principale a sorteggio avvenuto, avrà diritto alla metà del premio per il primo turno, mentre l’alta metà andrà al lucky loser. Chi invece scenderà in campo nel primo turno e si ritirerà oppure dovesse competere “al di sotto di standard professionali” potrà essere multato.
Infine la novità più altisonante entrerà in vigore soltanto nel 2019: nei quattro Slam stagionali ci sarà un ritorno al passato. Le teste di serie nei tabelloni di singolare torneranno ad essere 16, come accaduto fino al 2000, e non più 32, per vedere incontri più spettacolari sin dal primo turno.
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Foto: Profilo Twitter US Open
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