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Volley, il Club Italia maschile e la Nazionale. Chicco Blengini: “Cerchiamo talenti 2003-2004, difficile arrivare in SuperLega”. L’analisi del CT

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Il Club Italia è la grande invenzione di Julio Velasco, creato per permettere alle migliori promesse azzurre di formarsi e giocare in modo di poter fare un deciso salto di qualità in ottica Nazionale. Originariamente era soltanto aperto alle ragazze, poi è diventato anche maschile ma i risultati sono stati un po’ altalenanti e solo pochi giocatori sono riusciti a diventare dei pilastri dell’Italia (pensiamo a Filippo Lanza e Luca Vettori). Il CT Chicco Blengini ha analizzato la situazione sulle pagine della Gazzetta dello Sport.

Il punto iniziale è che il movimento maschile è molto diverso da quello femminile. Intanto dal punto di vista numerico fra i due movimenti. Per aumentare il reclutamento abbiamo deciso di dividere l’Italia in tre zone geografiche e tornare a un modello sperimentato sul Regional Day. Ogni settore avrà un responsabile e 5 tecnici sotto di lui. Quindi in totale 18 persone che gireranno l’Italia seguendo gli atleti del 2003 e 2004, ma cercando di andare a vedere se c’è qualcuno degli anni precedenti che era scappato e che magari in un primo momento era stato scartato per questioni fisiche. Il problema è capire quando questi giocatori possono essere pronti per passare dal Club Italia alla SuperLega o alla Nazionale seniores. Quando diciamo che il nostro campionato è il più bello del mondo, diciamo anche che è il più difficile per arrivarci a giocare“.

Interessante anche il punto di vista di Marco Bonitta, ex CT della Nazionale femminile: “Il problema è anche un altro: che cosa accade a un atleta dopo che esce dal biennio del Club Italia e prima che venga immesso in SuperLega. Io ho fatto un po’ di proposte alla Federazione ma penso che la scelta sarà anche di carattere politico. Magari dando incentivi ai club che utilizzando giovani e li fanno giocatore. C’è un dato di fatto preoccupante: un ragazzo che esce dalle Nazionali giovanili o dopo il Club Italia può passare anche 4 mesi senza fare nulla. Sono state abolite quelle squadre tipo under 23 che con tornei o amichevoli tenevano in allenamento giocatori tutta l’estate. Penso che tutti siamo d’accordo che il posto fisso ai giovani italiani non va lasciato ma che tutti se lo devono guadagnare sul campo“.

 





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