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Pallavolo
Volley, Olimpiadi Tokyo 2020 – Tutti i criteri di qualificazione: due tornei mondiali, decisivi gli Europei e il ranking. La strada dell’Italia è in salita
Manca soltanto l’approvazione finale del CIO ma ormai sono stati definiti i criteri di qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo 2020 per quanto riguarda il volley. La rincorsa alla rassegna a cinque cerchi incomincerà già il prossimo anno e poi vivrà il suo clou nel 2019, stagione precedente rispetto a quella olimpica.
Il meccanismo è totalmente mutato rispetto a quello a cui ci eravamo abituati, soltanto una cosa non è cambiata: il numero delle squadre qualificate. Saranno sempre 12 (per sesso), ognuna con 12 atleti (contro i 14 ammessi alle altre competizioni sotto egida FIVB). Di seguito i presunti criteri di qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo 2020, in attesa dell’ufficializzazione.
TORNEO DI QUALIFICAZIONE MONDIALE – Si giocherà a inizio 2019 (finestra durante le festività natalizie?), si assegneranno tre pass. La formula del torneo deve essere ancora comunicata.
Parteciperanno 12 squadre: il Paese organizzatore, i Campioni del Mondo, 2 squadre per continente (in base al ranking continentale).
TORNEO DI QUALIFICAZIONE INTERNAZIONALE – Questa competizione si giocherà durante l’estate 2019 (quindi arricchendo il calendario in cui figurano già World League e Grand Prix). Verranno assegnati 3 pass. La formula del torneo deve essere ancora comunicata.
Parteciperanno 12 squadre, le migliori del ranking FIVB che non si sono ancora qualificate ai Giochi Olimpici tramite il torneo precedente.
RASSEGNA CONTINENTALI – Europei, Campionati Sudamericani, Campionati Asiatici, Campionato Nord-Centro Americani, Campionati Africani. Le cinque vincitrici si qualificheranno alle Olimpiadi (se la vincitrice si è già qualificata attraverso altre competizioni allora lascerà il posto alla seconda classificata e via dicendo). Queste competizioni dovrebbero disputarsi tra luglio e ottobre 2019, quindi al termine di tutto il processo di qualificazione.
PAESE ORGANIZZATORE – Naturalmente il Giappone è già qualificato. Questa è l’unica regola che non muterà mai.
Diamo uno sguardo al regolamento in ottica Italia. Al maschile siamo soltanto quinti nel ranking continentale e dobbiamo assolutamente recuperare attraverso la prossima World League e i Mondiali casalinghi: bisogna rimontare su Russia, Francia, Serbia e Polonia ma quantomeno abbiamo il vantaggio che dovremo difendere pochi punti viste le ultime due edizioni fallimentari di queste competizioni. La soluzione perfetta sarebbe vincere i Mondiali e quindi andare direttamente al torneo di qualificazione mondiale, oppure sperare che un’altra europea vinca e rimontare solo un paio di posizioni. Altrimenti tutto sarebbe rimandato al secondo torneo e poi eventualmente agli Europei.
Al femminile siamo terze alle spalle di Serbia e Russia, con un margine risicato su Olanda e Turchia ma tra Grand Prix e Mondiali dobbiamo difendere il massimo dei punti. Per rientrare tra le migliori due servirebbe disputare due tornei eccezionali e magari sperare che una tra Serbia e Russia vinca la rassegna iridata oppure vincere noi stessi i Mondiali. Altrimenti tutto rimandato al secondo torneo e poi eventualmente agli Europei.
Attenzione a quello che succederà agli Europei: se magari alcune big staccheranno il pass nei tornei precedenti (pensiamo a Russia, Serbia, Olanda per le donne oppure Russia, Serbia, Germania, Francia al maschile) allora potrebbe anche servire non vincere.