Biathlon
Biathlon, Coppa del Mondo 2018: le percentuali al poligono degli azzurri. Bene Lisa Vittozzi e Dorothea Wierer, Lukas Hofer deve aggiustare la mira…
La Coppa del Mondo di biathlon riprenderà nel 2018. Dopo le prime tre tappe è iniziata una lunga sosta natalizia, che consentirà agli atleti di fare una prima valutazione sul lavoro svolto fin qui e, nel caso, di modificare qualcosa. Riflessioni quanto mai fondamentali in una stagione come questa, che porterà alle Olimpiadi Invernali di Pyeongchang 2018. È tempo di analisi, quindi: andiamo a vedere come si comportano gli azzurri al poligono.
Iniziamo dalle donne. La migliore al poligono è Lisa Vittozzi, con un ottimo 93% (118/130). La precisione nella gara singola non le è mai mancata, ma quest’anno la 22enne ha trovato continuità, sfiorando più volte il podio arrivato finalmente ad Annecy, nell’inseguimento. È nella sprint, però, dove Lisa dà il meglio di sé, con un solo errore in tre gare. L’unica prestazione al di sotto dello standard, invece, è stata proprio l’ultima, la mass start, in cui sono arrivati 4 errori: un peccato veniale per la veneta, fin qui impressionante soprattutto nelle serie in piedi (62/65): se dovesse migliorare a terra nel 2018… Dorothea Wierer ha sparato con l’86% (112/130) in questo scorcio di stagione, una percentuale alta ma non eccellente a causa del brutto avvio di Oestersund. La 27enne ha aggiustato la mira ad Hochfilzen, riuscendo di conseguenza a salire sul podio. Dorothea ha dato fin qui il suo meglio nella sprint (27/30), mentre fatica a mantenersi precisa nell’inseguimento. Sugli sci, però, si è ben comportata e potrà crescere ulteriormente: davanti vanno forte, per cui servirà una precisione estrema al poligono da gennaio in poi.
La percentuale peggiore spetta a Federica Sanfilippo (82%, 106/130). Non è stato l’inizio di stagione che ci si attendeva ma nel corso dei tre weekend è andata in crescendo, almeno sugli sci. Al poligono, invece, bisogna migliorare: solo nelle sprint la 27enne è riuscita a ben figurare (27/30). Discorso diverso per Alexia Runggaldier (87%, 40/45). I suoi problemi sono stati altri: troppi malanni, sia prima dell’inizio della stagione, sia dopo la prima tappa, di fatti l’unica disputata a pieno regime.
Il migliore dei ragazzi è Lukas Hofer, con l’81% (109/130) . Una percentuale che non può soddisfare: il 28enne è stato uno dei più veloci sugli sci nelle tre tappe sin qui disputate ma è stato fortemente limitato dagli errori al poligono (specie in piedi, dove spara con il 78%), che gli hanno negato spesso la possibilità di giocarsi il podio. L’esempio più lampante è stato proprio nell’ultima mass start, quando l’azzurro ha chiuso con il 3° tempo nella parte sciata ma con il 15° posto totale, frutto di 4 errori al tiro.
Dietro di lui c’è Dominik Windisch (77%, 108/130), numeri su cui pesano le difficoltà di Oestersund e Hochfilzen. Ad Annecy, infatti, l’azzurro ha mostrato una condizione atletica migliore, che è riuscito ad abbinare ad una maggiore precisione (due serie in piedi perfette nella mass start con un solo errore a terra), riuscendo a piazzarsi bene nelle tre gare individuali. Thomas Bormolini ha invece il 76% (87/110): quest’anno sembra aver trovato più solidità, ma paga ancora qualcosa in piedi (40/55). Infine Thierry Chenal (76%, 31/40): ha debuttato in Coppa del Mondo soltanto ad Hochfilzen e di più non gli si può chiedere, anzi, così si può già essere soddisfatti (18/20 nella sprint).
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alessandro.tarallo@oasport.it
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Foto: Romeo Deganello