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Ciclismo
Ciclismo, Chris Froome positivo al salbutamolo. I casi del passato: squalifica o assoluzione per il britannico?
Chris Froome sta preparando molto attentamente la sua memoria difensiva per dimostrare che l’utilizzo del salbutamolo era dovuto esclusivamente per fini terapeutici e per curare la sua asma, senza alcun intento di migliorare le proprie prestazioni sportive.
Il campione britannico, vincitore di quattro Tour de France negli ultimi cinque anni, è stato trovato positivo a un test durante l’ultima Vuelta di Spagna che ha poi vinto davanti a Vincenzo Nibali. Il rischio concreto è quello di una squalifica che varia da 6 a 12 mesi con annesso ritiro a tavolino del trionfo ottenuto in terra iberica. Ci sarebbe però anche l’ipotesi dell’assoluzione totale e dunque la chance che il capitano del Team Sky corra Giro d’Italia e Grande Boucle da pochi mesi come era nei suoi piani fino al giorno in cui è stata rivelata la sua non negatività al salbutamolo.
Ricordiamo che la concentrazione di salbutamolo nelle urine di Froome, lo scorso 7 settembre, era di ben 2000 ng/ml cioè il doppio rispetto al consentito dalla WADA. Analizziamo qualche precedente per capire come ci si è comportati in altre circostanze e per vedere quale squalifica rischia Chris Froome.
ALESSANDRO PETACCHI:
Il velocista italiano ricevette una squalifica di un anno per un quantitativo di 1360 ng/ml riscontrata durante il Giro d’Italia 2007. La squalifica venne tolta perché l’atleta presentò all’UCI un certificato che consentiva l’assunzione del farmaco per fini terapeutici. Dopo un anno, però, il TAS smentì la decisione inizialmente presa e squalificò nuovamente il corridore che perse così le 5 tappe vinte durante quella Corsa Rosa.
DIEGO ULISSI:
L’ultimo precedente rilevante nell’universo del ciclismo. L’azzurro venne pizzicato con 1900 ng/ml durante il Giro d’Italia 2014. Squalifica pesante di nove mesi con accusa di negligenza, ma senza la volontà di migliorare le proprie prestazioni agonistiche.
MIGUEL INDURAIN:
Il caso più celebre risale al Tour de France 1994 e riguarda uno dei Campionissimi del pedale. All’epoca il salbutamolo ero proibito dalla legislazione francese ma non dall’UCI. Lo spagnolo venne assolto dopo aver dimostrato che utilizzava quel medicinale per scopi terapeutici.
FILIPPO VOLANDRI:
Lasciamo il ciclismo per passare al tennis. L’azzurro soffre notoriamente di asma, a Indian Wells 2009 venne riscontrata una sua positività e gli vennero inflitti tre mesi di stop. Grazie a una lunga difesa, però, venne riconosciuta la buona fede di Volandri che così venne assolto.
(foto © Unipublic/Photogomez Sport)
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