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Ciclismo, Davide Cassani: “Un 2017 da 8 per il ciclismo italiano. Il mio obiettivo è vincere il Mondiale”

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Davide Cassani, ct e coordinatore delle Nazionali azzurre di ciclismo, traccia il suo personale bilancio sullo stato di salute del movimento italiano della bici dopo un anno di ottimi risultati: “Per il ruolo che occupo posso essere contento – ha affermato Cassani intervistato dalla Nazione – Abbiamo fatto passi da gigante: la pista è risalita ad altissimi livelli, siamo di nuovo competitivi con i più giovani e tra i pro abbiamo un bel gruppo di talenti che ci fanno sperare di raccogliere presto soddisfazioni. Moscon? Non solo lui: penso a Viviani, Colbrelli, Felline e Villella, ragazzi che nell’ultima parte della stagione hanno dimostrato di essere pronti per risultati importanti”.

Conscio del fatto suo il ct italiano dà un voto alla stagione: Un bel sette pieno se parliamo di pro, in generale otto. Entrando poi nel dettaglio, l’ex opinionista in Rai  ha lodato il lavoro svolto nonostante le difficoltà: “Siamo l’unica nazione che, fra professionisti, donne e dilettanti, ha tre gare a tappe. Ci sono gli stage con under23 e juniores in collaborazione con le società, i test in pista, il lavoro con il Centro Studi: cerchiamo di fare qualcosa di utile ed interessante. So bene che per garantire un futuro al nostro movimento bisogna partire dalla base”.

E poi Cassani ha approfittato dell’occasione per togliersi qualche sassolino dalle scarpe: Mi dà fastidio sentir parlare di ciclismo italiano in crisi. Okay, si può far meglio, ma i numeri dicono il contrario. Tre anni fa avevamo cinque corridori nei primi cento al mondo, oggi quindici. Siamo secondi nel ranking mondiale dietro al Belgio. E abbiamo vinto 19 corse di World Tour: meglio hanno fatto solo Australia con 21 e Belgio con 20″.

Numeri che però non cancellano il fatto che da 10 anni nessun atleta azzurro vince una grande classica di primavera: “Una lacuna chiara. Ma con i ragazzi di 27-28 anni che abbiamo, penso possiamo colmarla”, ha affermato il tecnico nostrano. E poi sul Mondiale: “Rispetto agli ultimi quattro anni, dove in corse iridate “facili” non avevamo gli uomini per contrastare gli altri, il discorso si ribalta: su un percorso come quello di Innsbruck, avremo la Nazionale più temuta dagli altri. Finalmente potremo imporre la corsa e non subirla. Poi, vincere è un’altra cosa“.

A chiosa le aspettative per il 2018: Mi aspetto la consacrazione dei ragazzi che ho nominato prima e di Trentin che adesso correrà da leader, augurando a Nizzolo maggior salute. Nelle corse a tappe, dove Nibali ed Aru sono garanzie, vorrei scoprire qualcosa in più da Formolo. Il mio obiettivo è vincere un Mondiale, ce l’ho in testa dal primo giorno. Prima o poi ci riesco“.

 

 





 

giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto: wikipedia

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