Ciclismo
Ciclismo: la Fci vuole imporre una tessera da 25 euro all’anno agli amatori per correre
Sul web la denominazione “tassa del sudore” ha fatto il giro del mondo in pochi secondi quando in realtà si parla di qualcos’altro. Da quanto pubblicato ieri dal Corriere della Sera, la federciclismo ha preso una decisione importante: per poter svolgere qualsiasi attività organizzata non sarà sufficiente più la tessera di un ente di promozione ma sarà necessaria anche una “bike card” al costo annuale di 25 euro. Tale tessera, è bene precisarlo, dovrà essere acquistata solo dai colori i quali non fanno parte degli enti FCI, UISP e ACSI che hanno firmato una convenzione comprendente anche la reciprocità della partecipazione alle manifestazioni organizzate dai tre enti firmatari.
Un qualcosa, c’è da dire, ancora tutta da chiarire in quanto non si conoscono gli effettivi vantaggi dall’acquistare questa card da parte degli amatori. Critiche a non finire a cui ha risposto il presidente della Fci Renato di Rocco il quale, come riporta la Gazzetta dello Sport, ha sottolineato: “Non si tratta certo di una tassa…Stiamo solo cercando di combattere la concorrenza sleale di chi tessera atleti a 5 euro. E passiamo pure da despoti, pazzesco“, ha chiosato Di Rocco.
Tuttavia diversi enti hanno chiesto il ritiro immediato del provvedimento. Un problema di sistema che affonda le sue radici nel contrasto tra Federazione ed enti promozionali in lizza per conquistare iscritti e cercare di superare al meglio possibile il difficile momento economico. La conquista di un amatore o appassionato basata sul costo della tessera è un qualcosa che dovrebbe invitare alla riflessione. Lo sport è pratica volta alla coesione e non può trasformarsi in strumento di mercato su metodiche discutibili.
giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: profilo twitter Fci