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Ciclismo: Nibali e non solo. Gli azzurri che hanno brillato nel 2017. Bene anche Aru, che bravo Moscon

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Come valutare il 2017 del ciclismo italiano? Sicuramente, in maniera positiva. Il movimento, trascinato da Vincenzo Nibali, ha lanciato ottimi segnali e ottenuto risultati incoraggianti anche con corridori attesi da tempo che finalmente sembrano aver trovato la loro dimensione. E questo vale sia per i grandi giri che per le grandi classiche, settore in cui l’Italia negli ultimi anni aveva faticato. Vediamo chi sono stati i protagonisti italiani della stagione su strada.

Partiamo dalle corse di tre settimane, dove di fatto al momento il popolo tricolore punta su due nomi: il già citato Nibali e Fabio Aru. Il messinese della Bahrain-Merida ha chiuso sul podio sia il Giro d’Italia che la Vuelta a España, e quest’ultima potrebbe anche vincerla a causa dei valori anomali di salbutamolo riscontrati nelle urine di Chris Froome in un controllo antidoping proprio durante la corsa iberica. L’ormai esperto corridore siciliano è una vera e propria sicurezza nei GT e nel finale di stagione si è tolto anche lo sfizio di rivincere il Lombardia, portando a due il conto di classiche monumento nel suo palmares, che lo rendono il corridore più completo tra i corridore da corse di tre settimane. Inoltre, un ottimo biglietto da visita in ottica Mondiale di Innsbruck, dove salvo inconvenienti si presenterà come uno dei favoriti.

Fabio Aru, invece, ha dovuto rinunciare al Giro d’Italia, ma al Tour ha dimostrato di essere cresciuto, nonostante una preparazione complessa. Una tappa vinta, un giorno in maglia gialla: ormai maturo, il sardo lo attendiamo all’ultimo salto di qualità. nel 2018 passerà alla UAE Emirates dall’Astana e lì potrebbe trovare l’ambiente giusto per tornare a vincere o salire sul podio in un grande giro.

Per quanto riguarda le Classiche, proviamo ad aprire con Gianni Moscon, su cui riponiamo speranze importanti. Il quinto posto alla Roubaix, l’ottimo Lombardia e un Mondiale fantascientifico con lo scatto all’ultimo giro che gli ha consentito di evadere dal gruppo con Alaphilippe: tre lampi purissimi di un talento che nonostante tutto sembra aver trovato la dimensione perfetta al Team Sky. A dimostrazione che, anche nella squadra britannica, un giovane di talento può emergere sfruttando al meglio le occasioni. Per ora si è grattata la superficie, ma da qui in avanti potrebbe crescere ulteriormente: finalmente un giovane che potrebbe fare la voce grossa in tanti diversi tipi di corse.

La seconda parte di stagione, per di più, ci ha consegnato un Matteo Trentin finalmente vincente. Alla Vuelta e non solo, con il quarto posto Mondiale ad arrotondare un paio di mesi stratosferici. Rosica, forse, la QuickStep-Floors: dopo tanti anni nelle fila della squadra belga, infatti, passerà alla Mitchelton-Scott. Un lungo apprendistato, che però ha portato i suoi frutti dopo la scelta di dividere le squadre. Fiandre, Roubaix e tutte le corse delle pietre, oltre, potenzialmente, anche la Milano-Sanremo. Trentin è un corridore di talento e completo: si è sbloccato e anche lui contribuisce all’ottimo 2017 del ciclismo italiano.





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Foto: Valerio Origo

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