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Ciclismo, Vincenzo Nibali: “Un 2017 da 8, punto al Tour perché più adatto alle mie caratteristiche e su Froome dico…”

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Tra i corridori più amati in Italia e nel mondo, vantando tutte e tre le grandi corse a tappe nella propria bacheca (Giro d’Italia nel 2013 e nel 2016; Tour de France nel 2014 e Vuelta di Spagna nel 2010), Vincenzo Nibali traccia un bilancio di quel che è stato il suo 2017 guardando al suo programma agonistico del 2018 e fornendo una valutazione sull’ormai arcinoto caso di doping che ha visto coinvolto il campione britannico Chris Froome (vincitore del Tour e della Vuelta quest’anno).

Un 2017 bellissimo. Ho vinto una tappa al Giro ed una alla Vuelta, poi il Giro di Croazia e il mio secondo Giro di Lombardia. Mi è mancato solo l’exploit ma non tutte le ciambelle vengono col buco. E comunque sono arrivato 3° al Giro e 2° alla Vuelta, due podi importanti. Credo di meritare un otto pieno, ha sottolineato il ciclista siciliano intervistato da La Stampa.

Guardando al 2018, gli eventi che vedranno protagonista lo “Squalo” saranno le classiche delle Ardenne, la Liegi in particolare, il Tour e poi il Mondiale mentre non ci sarà al Giro d’Italia: Qualcuno ha detto che voglio scappare da Froome, ma non è così. Da due anni faccio il Giro, però nel 2018 il Tour pare più adatto alle mie caratteristiche e voglio riprovarci. Ci sono il pavé, sul quale partì il mio successo del 2014, e tante tappe varie, senza molta cronometro. Mi è piaciuto subito. Non è stato certo facile dire no alla Corsa Rosa ma era giusto fare una scelta tecnica e non solo passionale. Per cui posso dire che la mia gerarchia sarà Tour, Mondiale e Liegi“.

Un Nibali che potrebbe essere anche al via del Giro delle Fiandre mentre i francesi lo vorrebbero anche alla Parigi-Roubaix: “Per questa corsa sono troppo leggero per avere chance, è una classica per corridori più potenti e massicci. Niente da fare”.

E poi sulla vicenda “Froome” il parere di Vincenzo è chiaro: “Potremmo parlarne all’infinito. Io spero che tutto si risolva nel modo migliore, ma non so cosa pensare, è una vicenda piuttosto complessa e strana. Froome è un corridore molto forte e preparato ed è seguitissimo, mi sembra strano che abbia fatto un errore simile. E poi io non sono un medico, ma di salbutamolo ne bastano 5 o 6 spruzzi per respirare meglio, prenderne di più non serve. Squalifica per lui? Non lo so, non ne ho idea, ma spero che un verdetto chiaro e definitivo arrivi in fretta. In quell’eventualità non penso alla vittoria della Vuelta anche perché nessuno mi potrebbe restituire la premiazione e l’emozione sul gradino più alto del podio di Madrid, con la maglia rossa di leader addosso”.

Ed infine, dopo la delusione olimpica di Rio, un pensierino ai Giochi di Tokyo 2020 non manca: “Pare sia un percorso selettivo come piace a me. Finire la carriera con l’oro olimpico non sarebbe male, no?“.

 





 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

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