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Collari d’Oro 2017 – Giovanni Malagò: “Il 2017 miglior anno dello sport italiano”. Federica Pellegrini ricorda Budapest: “Gara perfetta, un sogno chiudere così”
Dopo la cerimonia di consegna del tricolore ai due portabandiera delle Olimpiadi e Paralimpiadi Invernali di Pyeongchang 2018, tenutasi ieri al Quirinale, oggi è stata la volta della dei Collari d’Oro al merito sportivo 2017. Nella Sala delle Armi del Foro Italico, c’era anche il premier Paolo Gentiloni a celebrare lo sport italiano.
“Qui si premia l’insieme del movimento sportivo. Un contributo importante alla salute e alla ricchezza della nostra società“, ha dichiarato il premier. “Spesso sullo sport si fa retorica ma non c’è dubbio che ci sono dei valori che dobbiamo coltivare. Le vittorie dell’anno che sta terminando, penso a Federica Pellegrini a Bebe Vio, sono rimaste negli occhi degli italiani. Non dimentichiamoci che siamo il quinto paese al Mondo per ori olimpici. Qualcosa di pazzesco. Sappiamo l’impegno ed i sacrifici che ci sono dietro ma come diceva Pietro Mennea, la fatica non è mai sprecata. Soffri ma sogni. Voi fate ci fate sognare e commuovore. E si rendete orgogliosi di essere italiani, cosa di cui abbiamo un disperato bisogno. Grazie per quello che fate“.
Il presidente del CONI Giovanni Malagò ha tracciato un bilancio più che soddisfacente di questo 2017. “Questa è la cerimonia delle cerimonie, dove ricordiamo gli atleti e le atlete che hanno fatto grande lo sport italiano. I Collari d’Oro sono la più alta onorificenza al merito sportivo. A nome personale e di tutto il Coni, in un anno dove si sono vinti titoli mondiali individuali più che in qualsiasi altro, porgo i migliori auguri. Mai un anno è stato così numericamente importante da quando esiste lo sport italiano e mai abbiamo vinto tanti titoli mondiali individuali come in questa stagione. Ciò mi rende particolarmente orgoglioso e mi auguro sia di buon auspicio per i Giochi Invernali di Pyeongchang2018“.
Tra gli atleti premiati anche Federica Pellegrini, tornata sul tetto del Mondo nei 200 stile quest’estate a Budapest. “Non salire sul podio olimpico per un decimo mi ha fatto molta rabbia anche perché so come mi ero preparata. Ho pensato di smettere invece ho scelto di andare avanti e questo è il più grande orgoglio della mia vita. La gara del mondiale di Budapest è stata quella della vita. L’ultimo 200 come lo volevo io: un sogno, la gara perfetta. È stato un anno faticoso ma ne è valsa la pena di tutto“. Anche Bebe Vio può dirsi soddisfatta del suo anno, in cui ha vinto l’oro Mondiale. “Non penso di essermi montata la testa. Ora mi fermo, ho preso casa a Roma e inizio l’Università, poi devo prendere la patente. Stiamo lavorando come squadra tutti insieme. I risultati sono arrivati e sono stati pazzeschi, non era mai successo, così tanti titoli mondiali a squadre. Presidentessa del Coni in futuro? Diciamo che sogno di essere un misto tra Pancalli e Malagò, capelli bianchi e carrozzina“.
Vincenzo Nibali ha invece ritirato il premio dello scorso anno, promettendo di “fare un grande Tour. L’età avanza ma proverò ad arrivare fino a Tokyo“. Paolo Pizzo ha ringraziato la moglie dopo l’oro Mondiale della spada, mentre Gregorio Paltrinieri ha preso positivamente la delusione degli Europei in vasca corta (“Perdere ogni tanto può stimolare, io fino ad ora sono stato sempre sereno, anche nelle sconfitte“). Federico Pellegrino ha assicurato: “Ho un obiettivo che è quello di tornare a casa con una medaglia dai Giochi Olimpici in Corea. Nelle ultime stagioni sono andato in crescendo, voglio salire anche questo ultimo scalino“. E ancora Matteo Lodo e Giuseppe Vicino, il trio Galiazzo-Nespoli-Pasqualucci dell’arco, Jessica Rossi e Antonio Cairoli (“vorrei arrivare a 11 titoli mondiali“).
Tra i presenti anche il presidente della FIFA Gianni Infantino, che a margine della premiazione dell’Italia campione del Mondo nel 1982 ha commentato l’esclusione degli azzurri da Russia 2018. “Da italiano un Mondiale senza Italia è tragico. Però è così, c’è chi ha meritato di esserci. Bisogna rimboccarsi le maniche, lavorare, riformare per riportare l’Italia sul tetto del mondo anche nel calcio“.
alessandro.tarallo@oasport.it
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Foto: Diego Gasperoni