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Combinata nordica, Coppa del Mondo 2017-2018: Alessandro Pittin rinasce a Lillehammer come l’Araba Fenice! E ora si sogna in chiave olimpica

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Il ruggito di Alessandro Pittin torna a scuotere la Coppa del Mondo di combinata nordica. Nella tappa di Lillehammer il fuoriclasse carnico ha sfiorato il podio al termine di una clamorosa rimonta, arrivando sul traguardo ad appena 7”1 dal vincitore, il norvegese Espen Andersen, attuale leader della generale. Pittin ha messo in mostra una condizione di forma straripante sul piano fisico e mentale e la sua rinascita coincide proprio con la stagione olimpica, quasi a voler reiterare una magia che si rinnova ogni quattro anni per proiettarlo verso ambizioni inattese fino a pochi mesi fa.

Il fuoriclasse azzurro ha limitato i danni nel salto, trovando un buon feeling dal trampolino lungo HS138 e partendo non lontano dai migliori. Il solo Andersen è riuscito a preservare un margine di sicurezza, assottigliatosi pericolosamente in prossimità del traguardo, ma intanto Pittin recuperava posizioni su posizioni, rosicchiando secondi ai suoi avversari e risalendo dal 34° posto fino alla zona podio con la pazza idea di puntare persino alla vittoria. Lo sforzo profuso nella rimonta, tuttavia, si è avvertito allo sprint finale, dove l’azzurro ha pagato dazio al cospetto degli specialisti norvegesi e di Johannes Rydzek, lasciandosi comunque alle spalle il fenomeno giapponese Akito Watabe.

Il quinto posto di Pittin assume una valenza ancora maggiore se si considera che nella Gundersen di Lillehammer si saltava dal trampolino lungo, non certamente il contesto preferito per l’azzurro, che in genere soffre nel salto per poi esaltarsi sugli sci stretti. La prestazione di spessore di Pittin dal trampolino è anche testimonianza di una fiducia ritrovata, che potrebbe condurlo verso un risultato ancora più straordinario nella prossima tappa a Ramsau, dove sabato 16 e domenica 17 dicembre sono in programma due Gundersen con trampolino normale. E chissà che un salto d’autore non possa condurlo davvero verso un podio individuale atteso da marzo 2015.

Nella staffetta, intanto, l’Italia ha messo in mostra i suoi limiti e le sue qualità attuali. Una squadra poco performante dal trampolino è riuscita a recuperare posizioni sugli sci stretti risalendo fino al settimo posto grazie alle discrete frazioni di Armin Bauer e Lukas Runggaldier, ma soprattutto con il contributo del solito Pittin e di Raffaele Buzzi, non ancora a suo agio nel salto ma decisamente competitivo nel fondo. E se il presente della combinata nordica azzurra è Pittin, in attesa del rientro di Samuel Costa dall’infortunio, il futuro potrebbe essere proprio nelle mani di Buzzi.





mauro.deriso@oasport.it

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Foto: Twitter Red Bull Italy

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