Calcio

Coppa Italia 2018: alla scoperta del Pordenone. Dalla Serie C alla Scala del Calcio contro l’Inter

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Mai stati in B. Questo è il motto che contraddistingue l’ottavo di finale di Coppa Italia tra Inter e Pordenone, che andrà in scena stasera, martedì 13 dicembre, alle ore 21.00 a San Siro. E se da un lato i nerazzurri sono l’unico club che non è mai retrocesso tra i cadetti, sul fronte opposto i friulani non sono mai riusciti a compiere il salto di categoria dalla C verso il calcio che conta. Una sfida sulla carta impari, ma anche un sogno che si realizza per un gruppo che ha saputo trovare risorse inaspettate finora in questa competizione, eliminando il Cagliari con un incredibile blitz in terra sarda siglato da Sainz Maza e Bassoli.

Un trionfo costruito… al Fantacalcio. Sì, perché i ramarri conoscevano a menadito le caratteristiche dei propri avversari, con cui hanno riempito le rose delle proprie squadre virtuali, magari facendo il tifo per quei giocatori che, da avversari, si sono rivelati meno temibili del previsto. Il cammino del Pordenone, a dire il vero, parte da molto lontano. La promozione in Lega Pro nel 2013 e il ripescaggio nel 2014 dopo l’amara retrocessione sono stati il preludio ad una repentina ascesa, contraddistinta da un secondo e un terzo posto nel girone B, il miglior momento nella storia del club friulano, a cui è mancato il guizzo per l’ennesimo salto di categoria. Il campionato quest’anno non è partito nel migliore dei modi, ma il quinto posto a 9 punti dalla capolista Padova per ora è oscurato dall’incredibile exploit in Coppa Italia.

Dalla Serie C alla Scala del Calcio, dunque, e così a marcare Perisic e compagni ci penseranno Nunzella, Bassoli, Stefani e Formiconi, con Perilli chiamato a fare miracoli tra i pali. Il regista Burrai dovrà dettare i tempi al cospetto di Gagliardini, affiancato da Lulli e Misuraca, mentre al trio composto da Berrettoni, Maza e Magnaghi toccherà provare a mettere in crisi la difesa meno battuta della Serie A. Vincere anche stavolta sarebbe un’impresa da raccontare ai nipotini, un colpo fenomenale che val bene un ritorno a casa a piedi, come ha promesso il presidente in caso di qualificazione. Ma il vero protagonista del Pordenone dei miracoli è il mister Leonardo Colucci, un tecnico che ha già calcato palcoscenici importanti da calciatore, collezionando numerose presenze in A con la maglia del Verona, del Bologna e del Cagliari. Perché se è vero che il Pordenone non è mai riuscito a far meglio della piazza d’onore in C, i 3500 tifosi al seguito dei ramarri e l’entusiasmo della squadra friulana meritano la massima serie.





mauro.deriso@oasport.it

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Foto: Facebook Pordenone

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