Formula 1
F1, la Ferrari minaccia l’addio. Un film già visto in passato…Marchionne sa di avere forza contrattuale
Tra un tortellino in brodo e il classico taglio del Panettone durante il pranzo di Natale della Scuderia Ferrari tenutosi a Maranello, non sono certo passate sotto traccia le parole di Sergio Marchionne. Il presidente della “Rossa” non ha, come sua tradizione, voluto usare giri di parole. I messaggi indirizzati a Liberty Media ed alla nuova dirigenza della Formula Uno sono stati chiari e netti, con una, nemmeno troppo, velata minaccia di abbandonare il circus.
“Liberty Media? La nuova gestione della F1 ha un voto sufficiente, credo stia imparando – ha esordito Marchionne – La cosa che mi dà più fastidio è che lì ci sia un uomo d’esperienza come Ross Brawn che sta cercando strade contro il Dna della F1″. Dopo la prima stilettata è arrivata la spiegazione delle sue idee: “Fare auto tutte uguali e motori semplici ed economici è come la Nascar, a noi non interessa. Semmai il vero problema è che mancano i sorpassi e servirebbero gare più avvincenti. Se volete saperlo le regole attuali le butterei tutte”. La chiusura, pesante, riguarda le scelte future: “Dobbiamo trovare un equilibrio sulle decisioni che soddisfino tutti e credo che faremo in tempo. Altrimenti la Ferrari andrà via. Se credono che stiamo bluffando, scherzano con il fuoco. Nel rinnovo del contratto con Liberty c’è la possibilità di svincolarsi, al contrario del Patto della Concordia, e credo che la Ferrari abbia la forza per trascinare anche altri in un campionato alternativo”.
La Ferrari non scherza. L’attacco è molteplice: a regolamento attuale e futuro, alla struttura della F1 che verrà e non solo. La minaccia di dire addio alla Formula Uno, dunque, non è una classica boutade buttata nel calderone per spaventare la controparte. Marchionne non è certo uno che ama fare troppi giri di parole. Poi, ovviamente, la strategia della scuderia di Maranello è un inizio di trattativa con Liberty Media, ma con la consapevolezza di avere il coltello dalla parte del manico. Per il mondo della Formula Uno sarebbe una vera e propria “mazzata”, infatti, l’addio della Ferrari, e sotto diversi punti di vista. In primo luogo per quanto riguarda il prestigio del circus in sè. In secondo luogo, che va di pari passo con il terzo, parliamo di tifosi ed introiti. FIA e Liberty Media sanno perfettamente che perdere una scuderia così prestigiosa porterebbe a due gravi rischi. Un crollo dal punto di vista di audience e presenze negli autodromi nei weekend di gare e, di conseguenza, mancati introiti per milioni e milioni di euro, o dollari se si preferisce. E, non ultimo, uno smacco per la nuova proprietà che minerebbe la sua credibilità in maniera irreversibile.
Marchionne da una parte, Liberty Media dall’altra, conoscono a menadito ognuno di questi aspetti. Proprio per questo motivo c’è la convinzione netta che le minacce rimarranno tali e la Ferrari non dirà addio alla classe regina del motorsport. Tempo, come ha specificato il presidente della scuderia, ce n’è ancora e la buona volontà comune pure. Ad occhio e croce finirà come nella precedente contrattazione, nel 2009 ai tempi di Luca Cordero di Montezemolo. Le due realtà si vennero incontro e trovarono un buon accordo. Questa volta gli spigoli da smussare saranno diversi e non di non semplice realizzazione, ma la trattativa è solamente nella sua fase embrionale. Il risultato finale è quello che interessa e, con grande probabilità, vedrà il prolungamento di un matrimonio che, parafrasando Alessandro Manzoni “S’ha da fare…”.
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alessandro.passanti@oasport.it
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