Formula 1

F1, Lewis Hamilton: “La Mercedes aveva alcuni problemi. Ho dimostrato tutto il mio valore trovando il vero potenziale della macchina”

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Il 2017 sta per andare in archivio e Lewis Hamilton, in un’intervista riportata da motorsport.com, analizza il Mondiale di F1 2017 che lo ha visto imporsi per la quarta volta in carriera al termine di un duello estenuante e senza esclusione di colpi, è il caso di dirlo, con la Ferrari di Sebastian Vettel.

Una stagione che, probabilmente, ha messo in luce il miglior Lewis di sempre, capace non soltanto di essere super veloce (il record di pole position strappato a Michael Schumacher la dice lunga) ma anche di leggere i momenti delle gare a lui favorevoli, tramutando in punti quel che il contesto agonistico gli ha dato.

Un successo figlio di una vettura, la W08 Hybrid Mercedes, estremamente performante ma non facile da mettere a punto. Non casuale era stata infatti la definizione data dal Team Principal delle Frecce d’Argento Toto Wolff di “Principessa capricciosa“. Una monoposto con un’aerodinamica ricercatissima e potenza devastante non in grado però a volte di trovare la giusta finestra di utilizzo delle gomme, finendo per essere eccessivamente aggressiva sugli pneumatici posteriori.

Alcuni problemi che abbiamo avuto nel corso della stagione sono gli stessi che abbiamo avuto per anni. Così, abbiamo capito di dover per forza fare qualcosa per cambiare la situazionele prime parole di Hamilton – La monoposto 2017 ha esaltato queste criticità, credo. Lo sfruttamento delle gomme  è stato uno dei problemi più grossi che abbiamo dovuto affrontare. La W08 Hybrid è stata una macchina straordinaria, ma è stato davvero difficile fare in modo che lavorasse nel miglior modo possibile, così da poterne sfruttare le sue caratteristiche”.

Una macchina difficile ma veloce che ha “costretto” il britannico a tirar fuori tutto il suo talento per fare la differenza: “Il mio valore l’ho espresso trovando il potenziale extra della W08 Hybrid. Spesso, se si segue la direzione sbagliata nell’assetto non si arriva nemmeno a poter sfruttare il potenziale base della monoposto. Questa non ti permette di spingere un po’ di più per tentare di fare meglio. Capire la macchina mi ha permesso di arrivare a sfruttare il pacchetto, e anche un po’ di più di quello ordinario, quindi anche nelle gare in cui abbiamo faticato siamo riusciti a ottenere un risultato migliore di quello sperato alla vigilia“.

 





 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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