Artistica
Ginnastica, il 2017 dell’Italia: Vanessa Ferrari, la Leonessa infinita che sognava l’oro. Infortuni, recuperi e il volo per Tokyo
La stagione della ginnastica artistica si è conclusa e il mirino è già puntato verso il 2018. L’anno che ci stiamo per lasciare alle spalle è stato ricco di emozioni, anche in casa Italia. Uno dei momenti salienti degli ultimi dodici mesi è stato purtroppo il fragoroso infortunio di Vanessa Ferrari durante la Finale al corpo libero dei Mondiali: a Montreal il tendine d’Achille della nostra capitana è saltato e tutti gli appassionati sono stati travolti da un’onda di sconforto assistendo alle lacrime della stella della nostra Polvere di Magnesio, la ginnasta più forte che si sia vista a questi latitudini, un autentico monumento che voleva regalarci ancora una volta una magia delle sue.
A undici anni dall’apoteosi di Aarhus, dopo averne passate di tutti i colori tra infortuni, problemi fisici, sfortune e ielle varie (pensiamo ai due quarti posti ottenuti alle Olimpiadi), la Leonessa era riuscita a rimettersi in piedi e aveva strappato la convocazione per la rassegna iridata con mezza gare nelle gambe, facendo capire a tutti che con la sua classe avrebbe potuto combinare ancora qualcosa di davvero molto importante. Si qualifica all’atto conclusivo, contro tutto e tutti ha la possibilità di salire sul podio, non si accontenta e punta addirittura all’oro: serve l’esercizio perfetto per la consacrazione e l’ennesimo sigillo dell’immortalità, la seconda diagonale le sarà purtroppo fatale e quel pianto straziante è l’immagine simbolo del 2017 della ginnastica artistica italiana.
Vanessa, ancora una volta, si è comportata da vera Campionessa, ha agito da agonistica e da sportiva immortale che si appaga soltanto vincendo: a 27 anni e con una carriera irripetibile alle spalle ha avuto ancora l’ardore, il desiderio, la voglia di mettersi in gioco e di tentare l’impossibile per entrare ulteriormente nella storia e nella leggenda. Solo quei dannati tendine d’Achille, davvero di cristallo, hanno limitato un fenomeno che avrebbe addirittura potuto vincere di più di quanto sia poi riuscita a fare (Campionessa del Mondo, Campionessa d’Europa individuale e a squadre, podi internazionali a dismisura). Si è operata, ha tolto le stampelle e il sogno Olimpiadi di Tokyo 2020 è più vivo che mai.
Riviviamo quelle emozioni con l’articolo scritto per l’occasione. Vanessa Ferrari, l’Italia piange con te! Infortunio da eroina, le lacrime di una Campionessa umana che voleva la medaglia