Judo
Judo, l’Italia guarda al 2018 per consolidarsi. Verso l’inizio delle qualificazioni olimpiche
Per il judo, l’anno che sta per cominciare segnerà anche l’inizio del percorso di qualificazione che porterà ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020. L’obiettivo di tutte le nazionali, Italia compresa, sarà trovare rappresentanti competitivi in tutte le categorie per cercare di portare il maggior numero possibile di atleti alla prossima rassegna a cinque cerchi.
Ad inizio anno, le certezze per l’Italia non sono molte, e non per colpa degli atleti, ma piuttosto per una serie di vicende che si sono susseguite negli ultimi mesi. Se Edwige Gwend è oramai da anni la leader indisturbata della categoria 63 kg in ambito nazionale, gli altri “big” azzurri hanno vissuto vicende particolari in questo 2017: pensiamo ad esempio a Matteo Marconcini, vicecampione del mondo degli 81 kg, vittima di uno sfortunato incidente stradale che l’ha messo KO per la parte finale dell’anno, ma anche alla medagliata olimpica Odette Giuffrida (52 kg), condizionata da infortuni a ripetizione, un po’ come pure Elios Manzi (60 kg), di fatto entrambi presenti solo fugacemente sui tatami in questa stagione. Infine, il campione olimpico Fabio Basile dovrà effettuare la scelta definitiva tra la categoria 66 kg, che l’ha consacrato a Rio 2016, e la 73 kg, per affrontare al meglio il ciclo di qualificazione olimpica. Recuperare al 100% tutti questi atleti sarà fondamentale per la riuscita del judo azzurro nel 2018 e per lanciare al meglio la corsa a Tokyo 2020.
Il secondo aspetto riguarda i giovani (anagraficamente, ma anche dal punto di vista della presenza in nazionale): nell’anno post-olimpico, sono stati in tanti a mettersi in luce sin dai Campionati Italiani di Ostia, che in molte categorie hanno portato interessanti novità. A parte Antonio Esposito (81 kg), che è stato il primo ad entrare nel giro della nazionale grazie alle sue medaglie nelle categorie giovanili, Nicholas Mungai (90 kg) e Matteo Medves (66 kg) sono stati quelli che hanno convinto maggiormente in ambito internazionale. Il 2018 sarà un importante banco di prova per capire chi, tra gli emergenti, supererà l’esame al di fuori dei confini nazionali, soprattutto in quelle categorie dove la leadership è vacante. Francesca Milani, ad esempio, è sicuramente la 48 kg migliore in circolazione, ma è attesa al salto di qualità, mentre tra le categorie più incerte ci sono la 57 kg femminile e le due divisioni massime (+100 kg e +78 kg).
Vi sono poi quegli atleti che, già presenti nel precedente ciclo olimpico, hanno ancora qualcosa da dire sui tatami di gara. I trentenni Elio Verde (66 kg) e Walter Facente (90 kg) sono tornati in gara di recente dopo oltre un anno di stop, e possono ancora dire la loro in queste categorie, tanto che il calabrese ha già firmato un podio all’European Open di Belgrado, così come l’inossidabile Assunta Galeone, vincitrice del settimo titolo italiano tra le 78 kg e dunque sempre al top. Nel 2018 speriamo anche di rivedere al top Domenico Di Guida, sceso tra i 90 kg, atleta che nelle categorie giovanili ha saputo raccogliere ben nove medaglie tra Europei e Mondiali.
Auguriamo dunque la miglior riuscita possibile nel 2018 a tutti i judoka italiani di tutte le categorie di peso e di età!
giulio.chinappi@oasport.it
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Immagine: IJF