MotoGP
MotoGP: la Ducati critica la nuova norma dei test 2018
Le modifiche regolamentari poco gradite a Ducati? Sembrerebbe di sì. Ad ottobre è stato annunciato, infatti, che nel 2018 solo tre delle cinque sessioni di prove riservate ai team dovranno tenersi sui tracciati del Mondiale, con i collaudatori che potranno salire in sella alle moto solo in tre prove.
Una decisione voluta dall’organizzazione del Circus per evitare che le squadre potessero sfruttare i test in funzione anche del weekend che si sarebbe svolto sul medesimo circuito. Il parere poco favorevole di Borgo Panigale, però, non nasce dalla sostanza del mutamento quanto dai tempi in cui ciò è stato ufficializzato: “Inizialmente Ducati era d’accordo con quest’idea – sottolinea il direttore sportivo di Borgo Panigale, Paolo Ciabatti – Ciò che riteniamo però irrispettoso è l’ufficialità appena un mese prima della nuova stagione. Ci siamo posti contro la decisione già in Giappone, sapendo che un mese dopo avremmo cominciato la nuova annata”.
Nei fatti quanto avvenuto ha obbligato la scuderia italiana a modificare i propri piani come confermato anche dal General Manager Gigi Dall’Igna: “Penso che il nuovo regolamento abbia senso e sono assolutamente d’accordo con il principio della norma, ma non certo come sia stata applicata. Soprattutto per quanto riguarda le tempistiche, sono completamente contrario perché avevamo già programmato i test per l’anno prossimo, come e quando i piloti avrebbero girato con la nuova moto. Inizialmente Dovizioso e Lorenzo dovevano provare la moto 2018 a Valencia nella sessione dopo la gara, mentre Danilo Petrucci e Michele Pirro a Jerez a fine novembre. Abbiamo dovuto cambiare totalmente il piano perché Jerez non sarebbe più stata pista per i test, perché Pirro non poteva e perché ovviamente Jorge e “Dovi” non possono provare cinque giorni il prossimo anno, dunque abbiamo dovuto sfruttare anche i due di novembre”, le parole di Dall’Igna su motorsport.com.
Una situazione dunque spiacevole, dal punto di vista della Rossa, dal momento che tutto questo potrebbe ostacolare, in qualche modo, il piano di sviluppo della nuova D16.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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