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Motomondiale, Franco Morbidelli e non solo. L’Italia ha superato la crisi ed è tornata grande

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É appena finito il Motomondiale 2017 ma è già ampiamente tempo di concentrarci sul 2018. Un anno che si apre con una sensazione netta: l’Italia delle due ruote non stava così bene da diverso tempo. Dopo otto anni un pilota italiano (Franco Morbidelli) è tornato a vincere un titolo iridato (quello della Moto2) e nelle tre classi partiamo con speranze concrete di fare bene e con diversi piloti, giovani e non, grazie anche ad una nuova nidiata di talenti pronta a sfidare a viso aperto i temibili spagnoli, agguerriti sin dalla Moto3.

Partiamo parlando dell’importante successo di Franco Morbidelli. Il pilota romano è stato in grado di aggiudicarsi il titolo della classe mediana grazie ad una stagione davvero scintillante, con grande costanza e vittorie a raffica. Dopo un finale di 2016 di pari livello, il 2017 è stato la sua vera consacrazione. A questo punto arriverà il salto di categoria per approdare nella MotoGP del suo grande idolo, e amico, Valentino Rossi. La pattuglia italiana della classe regina, dunque, aumenta di numero e ci regala nuove speranze. Assieme al già citato “Dottore”, che va annoverato tra i candidati alla vittoria del Mondiale sempre e comunque, non si può non citare la vera grande sorpresa di questa annata, ovvero Andrea Dovizioso. il pilota forlivese a 31 anni ha saputo cambiare passo in maniera netta ed evidente, contendendo lo scettro della MotoGP fino alla fine ad uno come Marc Marquez. Dietro di loro si è ritagliato uno spazio interessante Danilo Petrucci che, anche senza una moto di primissimo piano, è salito sul podio in diverse occasioni, dimostrandosi un pilota di spessore. Le grandi incognite del 2018 saranno, dunque, Franco Morbidelli, che da rookie dovrà fare tanta esperienza, e Andrea Iannone, reduce da un anno veramente complicato in Suzuki. Chance per fare bene per tutti i nostri piloti ce ne sono, e non poche.

Scendendo al piano inferiore, passando quindi alla Moto2, la nostra pattuglia si presenta quanto mai agguerrita e pronta a stupire. Dalla grande esperienza di Mattia Pasini e Simone Corsi, si passa alla crescita costante di Lorenzo Baldassarri, Luca Marini e Francesco “Pecco” Bagnaia, fino alla ventata di novità di Romano Fenati, Andrea Locatelli, Federico Fuligni e Stefano Manzi. Diversi cambi di scuderia non spaventano: i colori italiani in Moto2 sono numerosi e di qualità. Riuscire a ripetere il successo di Morbidelli non sarà semplice, ma le intenzioni ci sono tutte.

In Moto3, poi, le nostre chance di ben figurare sono davvero elevate. Sarà l’anno della consacrazione di Nicolò Bulega o Enea Bastianini? Oppure toccherà a Niccolò Antonelli o Fabio Di Giannantonio puntare in alto? Questi quattro nomi, ad occhio e croce, saranno i nostri capofila, ma guai a sottovalutare Marco Bezzecchi, il rookie Dennis Foggia, Andrea Migno o Lorenzo Dalla Porta. Un nutrito gruppo di talenti che proverà a mettere il bastone tra le ruote a spagnoli e giapponesi.

Erano diversi anni che l’Italia non si presentava ai nastri di partenza di una stagione con una fiducia simile. Come sempre i buoni risultati aiutano e nel 2017 sono stati vinti 20 Gran Premi (come dimenticarsi la tripletta del Mugello con Dovizioso, Pasini e Migno?) e un titolo. Basi solide per provare a fare ancora meglio nella prossima stagione. Il materiale c’è, sia numericamente che qualitativamente. Merito anche di una Federazione che ha, finalmente, investito nella giusta maniera sui giovani per creare una nuova leva pronta a vincere. Nel 2018, poi, si punterà in alto a livello di MotoGP. Valentino Rossi e Andrea Dovizioso cercheranno di togliere il sorriso a Marc Marquez e riportare la corona più pregiata che manca dal 2009. In tutte e tre le classi possiamo dire la nostra. Sarà sufficiente aspettare il 19 marzo ed il GP del Qatar per iniziare davvero a capire se questo nuovo campionato potrà davvero riservarci grandi soddisfazioni e confermare che il periodo più grigio è ormai alle spalle.

 

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alessandro.passanti@oasport.it

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