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Nuoto, Federica Pellegrini e il rischio dei 100 sl da comprimaria. Una fuoriclasse di questo calibro può permetterselo?

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Il 2017 volge al termine e per Federica Pellegrini questo è stato un anno indimenticabile. L’oro nei 200 stile libero di Budapest (Ungheria), nella vasca della Duna Arena, è un qualcosa ben presente nel cuore e nel cervello dei tifosi. Quella progressione infinita nell’ultima vasca piegando l’aliena Katie Ledecky, mai sconfitta precedentemente, ha dato lustro ad un successo tanto inaspettato quanto entusiasmante. Un risultato frutto di un duro lavoro, nel contesto da “Shining” della Sierra Nevada, macinando chilometri in piscina come una macchina senza mai un cenno di sofferenza ma con un unico obiettivo: fare il meglio possibile.

Nelle acque magiare, probabilmente, Federica  è riuscita a sorprendere anche se stessa e nel post trionfo, è giunta la decisione: niente più 200 sl, si sposa il progetto della velocità. Un piano molto rischioso per le caratteristiche della veneta lontane dall’espressione della potenza pura. Tuttavia, l’azzurra ha deciso di testarsi negli Europei di vasca corta di Copenhagen (13-17 dicembre) ed il settimo posto finale nella gara regina ha messo in evidenza che di lavoro da fare ce n’è ancora molto.

Del resto ne era conscia la fuoriclasse nostrana che ambizioni di medaglia non si potevano avere e la Royal Arena non ha fatto sconti. La domanda che tifosi ed addetti ai lavori si pongono è la seguente: saprà accontentarsi un’atleta ambiziosa come la Pellegrini di un ruolo di secondo piano? Difficile rispondere e bisognerà attendere quantomeno la stagione in lunga.

Non è un mistero che Federica ha sempre avuto un rapporto “problematico” con la vasca corta non eccellendo in particolari di virata e subacquea. Va da sé che per un’agonista come lei la verità potrà svelarla solo la piscina da 50 metri, giudice inappellabile dei riscontri cronometrici. Gli Europei di Glasgow, programmati nei primi giorni di agosto, potrebbero essere importanti in questo senso. In verità, noi tutti speriamo che questi allenamenti siano funzionali ad un ritorno sui 200 metri, in vista dei Mondiali e delle Olimpiadi perché la competitività nell’amata distanza ancora c’è e sarebbe un delitto rinunciarvi proprio ora.





 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto: Diego Gasperoni

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