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Nuoto: grazie di tutto, Re Magno! L’addio di un campione che ha segnato un’era

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Sabato 2 dicembre 2017, 1’45″10 nella serie 1 dei 200 stile libero maschili degli Assoluti invernali 2017 in vasca corta a Riccione. Riferimenti che rimarranno chiari nella memoria di Filippo Magnini, degli appassionati di nuoto e degli sportivi italiani.

Uno degli atleti italiani più vincenti della storia del nostro movimento natatorio ha deciso di dire basta ed appendere cuffia e costume al chiodo. 4 medaglie mondiali (2 ori, 1 argento ed 1 bronzo) in vasca lunga, 8 medaglie iridate (2 ori, 4 argenti e 2 bronzi) in corta, 17 europee (9 ori, 4 argenti e 4 bronzi) in vasca lunga e 20 continentali (8 ori, 7 argenti e 5 bronzi) nella piscina da 25 metri sono le cifre impressionanti del campione di Pesaro a cui il Bel Paese deve dire “Grazie”.

Non si vuol decadere nella retorica ma le emozioni regalate al pubblico da “Re Magno” non sono trascurabili e non si possono spegnere come un interruttore. I lampi di una carriera altissima coincisi con i successi iridati di Montreal 2005 e Melbourne 2007, sempre giocati sul filo del rasoio in una specialità come quella dei 100 stile libero storica per il mondo delle piscine, parlano chiaro. Un atleta, dunque, in grado di tracciare una via a cui è mancato solo il colpo a Cinque Cerchi.

La mentalità vincente e il volersi divertire gareggiando sono state le sue armi in piscina e, spesso, le sue vittorie sono state più su basi mentali che fisiche anche in momenti nei quali la condizione non gli permetteva di fare la differenza. Certo è che quei secondi 50 metri, in rimonta su tutto e tutti, con le gambe in modalità “Turbina” sono icona nel cuore e nel cervello e hanno permesso a “Filo” di essere considerato a lungo un modello non solo a livello nazionale ma anche internazionale.

Nato come ranista, il pesarese si è imposto anche nella vasca e fuori dalla vasca con il suo essere istintivo ma sincero anche davanti alle telecamere, dando spunti spesso interessanti ai giornalisti con dichiarazioni mai da “0-0”. Ci mancherà Magnini dunque, per il suo essere agonista, augurandoci che la sua mentalità venga replicata dalle nouvelle vague.

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: Enrico Spada

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