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Nuoto, Luca Dotto e quell’ultimo treno da prendere. Un’ultima parte di carriera da vincente?

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Un oro, due argenti e due bronzi. E’ questo il bilancio molto lusinghiero di Luca Dotto negli Europei di nuoto in vasca corta a Copenhagen (Danimarca). L’azzurro, nelle acque danesi, è sembrato essere tornato ai fasti del 2011 quando seppe conquistare un’insperata medaglia d’argento nei 50 sl.

Un Dotto redivivo, tornato ad interpretare la gara al meglio delle sue possibilità, senza alcuna esitazione o condizionamento psicologico dettato dall’importanza dell’evento. Il mondo in cui si è imposto nell’atto conclusivo dei 100 stile libero è stato emblematico: partenza decisa a 22″00 e ritorno in 24″11 ad aprire letteralmente la vasca ed a toccare per primo precedendo il belga Pieter Timmers ed il britannico Duncan Scott.

Una vittoria dedicata a se stesso ed a Filippo Magnini, grande campione e personaggio del nuoto italiano ritiratosi dall’attività agonistica al termine degli Assoluti invernali di Riccione. Successo dal sapore particolare anche perché va a replicare quanto fatto nella piscina olimpica a Londra, sempre in una rassegna europea, l’anno passato. Un bis d’oro denso di significati.

Parlando di un atleta 27enne, è chiaro che quest’improvvisa risalita possa essere davvero l’ultima chance in vista dei prossimi impegni culminanti nei Giochi Olimpici di Tokyo 2020. Il talento del veneto non è mai stato oggetto di discussione mentre la tenuta mentale si è rivelata spesso un grosso limite. E’ su questo aspetto che l’italiano dovrà continuare ad insistere per essere davvero una figura di spicco del nostro movimento e non soltanto un nuotatore capace di lampi folgoranti ed isolati.

 





 

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Foto: Luca Dotto_OASport

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