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Nuoto
Nuoto, Paolo Barelli: “Meritiamo un nove. Pellegrini potrebbe rivalutare la decisione, sui 200sl è la migliore al mondo”
Chi meglio di Paolo Barelli, presidente della FIN, poteva tracciare un bilancio sul 2017 degli sport acquatici italiani? Davvero tantissime le notizie positive in casa azzurra, molti gli argomenti sui quali si è soffermato il 63enne nativo di Roma in un’intervista all’agenzia di stampa Italpress.
Il primo giudizio: “Meritiamo un voto alto, magari un bel nove, perchè se diamo di più è poi difficile mantenerlo…”. Continua con: “Non c’è mancato nulla. Siamo passati dal morbillo della squadra di pallanuoto, che si è presentata ai Mondiali non al massimo delle forze, alla chiusura eccezionale all’Europeo in vasca corta di Copenaghen. Con tutte le medaglie vinte a Budapest come in Danimarca, comprese quelle nel fondo e nel salvamento, siamo finiti sulla cresta dell’onda: merito innanzitutto delle nostre società, di altissimo livello nonostante lavorino in mezzo a mille difficoltà, e in parte di chi gestisce le squadre nazionali. E’ sempre più difficile avere degli spazi adeguati e si fanno grandi sacrifici: per questo siamo un modello”.
Sul ritiro del capitano della squadra di nuoto, Filippo Magnini: “La cosa importante è celebrare le epoche, come quella di Fioravanti o di Rosolino. Nella velocità abbiamo spunti molto buoni, Dotto ha raggiunto la maturità ed è migliorato di mezzo secondo: vincere però due Mondiali come ha fatto Magnini non sarà semplice, parliamo di un fuoriclasse eccezionale”.
Ancora molti dubbi invece su Federica Pellegrini: “Penso che prima della fine del quadriennio potrebbe rivalutare la sua decisione. Vedremo se ritornerà a nuotarli. In un mondo dove la competizione non è semplice, saprà valutare dopo un anno di verifica: sui 200 è ancora in cima al mondo”.
Non è escluso neanche un ritorno, in chiave tuffi, della coppia medagliata olimpica a Rio, quella formata da Tania Cagnotto e Francesca Dallapè: “La Dallapè ha ripreso, e quindi sarà di buon auspicio per farla ritornare nel doppio sincro. Se Tania ritroverà la motivazione, sono ancora loro la coppia più forte assieme alle cinesi. Ma la cosa più importante è che l’Italia dei tuffi abbia vinto due bronzi ai Mondiali anche senza due atlete come loro, segno della capacità di rigenerarsi in mezzo a mille difficoltà. E questo è sempre merito di società, presidenti e atleti”.
Gli obiettivi del 2018: “Abbiamo degli appuntamenti importanti come gli Europei di pallanuoto a Barcellona e delle altre discipline a Glasgow in cui possiamo consolidare i miglioramenti dei nostri giovani. Saranno due tappe fondamentali per il prosieguo della nostra crescita, consapevoli che migliorare ulteriormente, a questi livelli, è piuttosto complicato. Per questo sarebbe auspicabile mantenere il livello che abbiamo raggiunto”.
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Foto: Diego Gasperoni