Editoriali
Pagellone 2017: tutti i voti allo sport italiano. Scherma e tiro a volo eccellenti, novità ciclismo su pista, guizzo canottaggio. Ma quanti flop….
TRIATHLON: 5
Senza Alice Betto, che di fatto ha salvato la stagione della squadra italiana, il voto sarebbe stato molto più basso, anche più del 3,5 rimediato nella scorsa stagione. Infatti è lei l’unica atleta in fascia Olympic A per il 2018. Certo è ancora presto per giudicare il progetto di Joel FIlliol, l’Olympic Performance Director della nazionale italiana, che punta dritto a Tokyo 2020. Di questa stagione però ricorderemo sempre due momenti, sempre riconducibili all’atleta delle Fiamme Oro: lo storico primo podio nelle WTS dell’Italia, con il 3° posto ottenuto nella tappa di Leeds a giugno, nonché, il bronzo ottenuto, pochi giorni dopo, nel Campionato Europeo di Kitzbuhel. Dagli Under 23 qualche buon segnale arriva, come ad esempio il sesto posto nella tappa di World Cup a Cagliari di Verena Steinhauser, stesso piazzamento ottenuto da Angelica Olmo a Tiszaujvaros. Da sottolineare infine il decimo posto, che fa ben sperare in campo maschile, di Delian Stateff nelle Finali di Rotterdam. La situazione più preoccupante però la si registra in campo Juniores, dove non ci sono stati risultati di rilievo durante la stagione, tanto che in terra olandese nessun azzurro è stato convocato per l’atto conclusivo della stagione.
TUFFI: 6,5
Non era facile ripartire dopo il ritiro di Tania Cagnotto, campionessa senza eguali, capace di lasciare il segno nella sua ultima esibizione alle Olimpiadi di Rio 2016 (argento nel sincro con Francesca Dallapé e bronzo nel suo trampolino da 3 metri). Ebbene, la Nazionale Italiana ha mostrato chiari segnali di vitalità nel Campionato del Mondo di Budapest e i due bronzi dal metro firmati da Giovanni Tocci ed Elena Bertocchi sono riscontri da non sottovalutare, parlando di due atleti giovani che stanno cercando di migliorare e rendere il proprio programma sempre più complicato. La lotta coi decimi di coefficiente sarà sempre più aspra ma questi due atleti hanno dimostrato qualità notevoli. E’ vero, il trampolino da 1 m non è specialità a Cinque Cerchi ma non si può partire sempre e solo da questo presupposto nella valutazione di una prestazione. In generale, la squadra sta cercando nuovi equilibri e le difficoltà continuano ed esserci ma quanto visto nelle acque magiare invita all’ottimismo.
VELA: 7
Un risultato impensabile solo un anno fa, quando l’Italia si leccava le ferite dopo l’ennesima delusione olimpica. A 12 mesi di distanza, invece, sono già state gettate le basi in vista di Tokyo. Sono arrivati risultati importanti anche nelle classi meno attese, alcune realtà si sono confermate, altre sono emerse. L’assoluto protagonista di questo 2017 è stato Francesco Marrai (Laser Standard): a soli 24 anni ha ottenuto risultati importanti (vittoria al Princesa Sofia, secondo in Coppa del Mondo), culminati con il nono posto ai Mondiali e soprattutto l’argento agli Europei, non senza rammarico. Anche Giovanni Coccoluto si è dimostrata una carta valida in ottica Tokyo. Risultati importanti a livello continentale per Flavia Tartaglini e Mattia Camboni (bronzo) nella classe RS:X, dove si affacciano giovani ambiziosi come Marta Maggetti, Veronica Fanciulli e Carlo Ciabatti. Riscontri positivi anche per i 49er, con Jacopo Plazzi e Andrea Tesei bronzo agli Europei e Uberto Crivelli Visconti e Gianmarco Togni in crescita. La classe più sorprendente di questo 2017, però, è senza dubbio il 470. In campo maschile Giacomo Ferrari e Giulio Calabrò sono stati protagonisti sia agli Europei (decimi), che ai Mondiali (sesti), così come alla Finali della Coppa del Mondo (terzi). Tra le donne, invece, l’Italia può sognare in grande: Elena Berta e Sveva Carraro sono state argento agli Europei, mentre le coppie Ilaria Paternoster-Bianca Caruso e Benedetta Di Salle-Alessandra Dubbini si sono ben comportate ai Mondiali juniores (terze e quarte). E pensare che solo un anno questa classe era la ‘pecora nera’ della vela italiana… Un titolo che quest’anno spetta alla classe Finn, dove gli azzurri non sono riusciti ad essere competitivi nemmeno a livello continentale, così come nel 49erFX. Anche il Laser Radial, poi, ha deluso, con la sola Silvia Zennaro capace di giocarsi il podio a Santander vincendo il prestigioso Kieler Woche. Menzione a parte, infine, per il Nacra 17, in cui l’Italia ha dominato la scena mondiale grazie alla coppia Ruggero Tita e Caterina Banti, nata tra mille polemiche. I due hanno lavorato con grande tenacia, in silenzio, rispondendo alle critiche in acqua. Dopo aver ottenuto buoni risultati durante l’anno hanno dimostrato di sapersi adattare bene all’introduzione dei foil, centrando il titolo europeo ed il terzo posto mondiale. Le difficoltà storiche, però, ci sono ancora, come il rendimento in Medal Race, ed i velisti azzurri che continuano a pagare qualcosa ai Mondiali ma intanto le basi in vista di Tokyo 2020 sono state gettate. Il movimento è florido e freme anche a livello giovanile. Non resta che proseguire su questa scia per cercare di evitare che le attese non vengano deluse nel momento più importante, come già capitato troppe volte.
Il 2017, poi, è stato anche l’anno dell’America’s Cup, che purtroppo non ha visto l’Italia protagonista. Luna Rossa non era in acqua nel corso della 35esima edizione ma già promette di tornare ad avere un ruolo di primo piano. Patrizio Bertelli, infatti, poche ore dopo la vittoria da parte di New Zealand, ha subito firmato come Challenger of Record in vista del 2021, partecipando attivamente alla stesura del protocollo per il 2021. Un’edizione che rappresenterà un ritorno alla tradizione. Le innovazioni non mancheranno, soprattutto sulle imbarcazioni, ma la Coppa tornerà a disputarsi in un clima di rispetto tra Defender e sfidanti e di dialogo, restituendo appeal e dignità al trofeo sportivo più antico del mondo e soprattutto entusiasmo ai tifosi.