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Editoriali

Pagellone 2017: tutti i voti allo sport italiano. Scherma e tiro a volo eccellenti, novità ciclismo su pista, guizzo canottaggio. Ma quanti flop….

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CICLISMO SU STRADA: 7,5

Il successo di Vincenzo Nibali al Giro di Lombardia ha impreziosito la sua stagione e quella dell’Italia intera. Lo Squalo si è confermato la punta di riferimento dell’intero movimento, con il terzo posto al Giro e il secondo alla Vuelta che ce lo riconsegnano, ancora una volta ai vertici del ciclismo Mondiale. Il 2017 è stato anche l’anno del riscatto di Fabio Aru, nonostante la sfortuna. Infortunatosi nel mese di aprile, ha dovuto deviare sul Tour de France, dove ha vinto una splendida tappa a La Planche des Belles Filles e ha indossato anche la maglia gialla, prima di scivolare fuori dal podio nella fase finale di corsa. Ha chiuso bene la stagione alla Vuelta e mettendoci tanta grinta nelle classiche italiane.
Abbiamo parlato di Vuelta, non possiamo non spendere qualche parola per Matteo Trentin, che sembra finalmente pronto a fare il salto di qualità, magari grazie al cambio di casacca. Dal 2018, infatti, correrà per l’Orica-Scott che l’ha ingaggiato ancora prima delle vittorie a raffica del trentino nel finale di stagione. Se durante la campagna del Nord non ha impressionato, al suo posto ci ha pensato Gianni Moscon, l’autentica rivelazione della stagione. Quinto alla Roubaix, vincente ai campionati nazionali a cronometro, straordinario alla Vuelta in supporto a Froome e al Mondiale, dove è stato l’unico a tenere l’attacco di Alaphilippe in salita. Rappresenta il futuro ma anche una buona fetta di presente. Tra gli altri, Colbrelli ha preso le misure nella categoria World Tour con maggiore costanza, mentre Sacha Modolo ha dimostrato di potersi reinventare come uomo da Fiandre e Roubaix. Stagione sfortunata, invece, per Felline, quando sembrava sul punto di poter spiccare definitivamente il volo.

CICLISMO SU PISTA: 8

La rinascita del ciclismo tricolore deve assolutamente partire da qui. Dopo un 2016 super, che aveva visto Elia Viviani imporsi a Rio 2016 nell’omnium e i due quartetti andarsi a giocare i Giochi Olimpici, il 2017 è l’anno della conferma. Viviani ha salutato la compagnia, almeno fino a data da destinarsi, ma la squadra non ha perso gli stimoli, anzi, ha addirittura alzato l’asticella. Soprattutto per quanto riguarda l’inseguimento a squadre, l’Italia ormai rappresenta una delle potenze a livello internazionale. Doppia medaglia tra Mondiali (bronzo) ed Europei (argento) per gli uomini, oro continentale per le donne che però sembrano davvero pronte a dare l’assalto al globo (per loro anche una vittoria in Coppa del Mondo). Il faro del movimento è Filippo Ganna, argento europeo ed oro iridato nell’inseguimento individuale, ma non mancano le stelle alle spalle del fenomeno della UAE Emirates. Rachele Barbieri ha conquistato un titolo iridato meraviglioso nello scratch, con ambizioni anche nella specialità olimpica dell’omnium, dove l’altra giovanissima Elisa Balsamo (protagonista anche con il quartetto) si è piazzata sul podio europeo a Berlino.

MOUNTAIN BIKE: 5,5

il trend generale di questo 2017 è stato quello di vedere i nostri atleti protagonisti nelle categorie giovanili, ma meno in quelle élite. Infatti tra i migliori risultati segnaliamo la doppietta agli Europei di Darfo Boario Terme nella categoria U23, con il successo di Gioele Bertolini davanti a Nadir Colledani. Il vivaio azzurro si è messo in luce anche ai Mondiali, dove l’Italia ha sfiorato il podio con Juri Zanotti e Marika Tovo. L’unica nota positiva tra gli élite arriva invece da Eleonora Farina, che ha conquistato il titolo europeo nella downhill, che ricordiamo però essere disciplina non olimpica.
Nel cross country l’Italia ha invece faticato molto. Il settore femminile sta vivendo una profonda crisi di risultati, aggravata dalla stagione opaca di Eva Lechner e al momento sembra non esserci un’atleta in grado di prendere il suo posto. Al maschile gli azzurri hanno ottenuto invece discreti piazzamenti, ma nessun risultato di rilievo nei grandi appuntamenti. L’italiano migliore in questa stagione è stato Gerhard Kerschbaumer, che è salito sul podio in Coppa del Mondo e ha sfiorato la top 10 ai Mondiali. Daniele Braidot e Marco Aurelio Fontana hanno invece ottenuto dei buoni piazzamenti agli Europei, ma hanno deluso nel resto della stagione.

BMX: 4

Qualche passo avanti rispetto allo scorso anno, ma il movimento azzurro rimane molto distante dall’essere competitivo in ambito internazionale. Tra gli élite non si registrano risultati di rilievo nemmeno in ambito continentale, mentre dai giovani arrivano dei segnali incoraggianti. Infatti l’Italia ha ben figurato nelle gare di Coppa Europa soprattutto nelle categorie esordienti, a dimostrazione che il vivaio azzurro sta lentamente crescendo. Tuttavia questo non può salvare da una ampia insufficienza, visto che i nostri atleti non sono mai stati protagonisti nelle gare che contano davvero. Inoltre da quest’anno anche la BMX Freestyle è entrata nel programma olimpico e in Italia questa disciplina rimane pressoché sconosciuta. L’unico atleta con risultati a livello internazionale è Alessandro Barbero, che avrà bisogno però di un movimento capace di sostenerlo nel corso del quadriennio olimpico.
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