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Editoriali

Pagellone 2017: tutti i voti allo sport italiano. Scherma e tiro a volo eccellenti, novità ciclismo su pista, guizzo canottaggio. Ma quanti flop….

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JUDO: 6,5

La stagione azzurra non è iniziata nel migliore dei modi, tra alcuni infortuni e la scelta di diversi atleti di prendersi una pausa dopo Rio 2016, in particolare da parte del campione olimpico Fabio Basile. Il percorso ha comunque seguito una parabola ascendente, culminata con la medaglia d’argento di Matteo Marconcini ai Mondiali di Budapest nella categoria 81 kg, ma anche nel successo di Edwige Gwend (63 kg) al Grand Slam di Abu Dhabi, dove l’atleta nativa del Camerun è diventata la prima italiana ad ottenere una medaglia d’oro in un torneo di questo tipo. Di positivo c’è anche il continuo fermento che si registra nelle categorie giovanili, dove negli ultimi anni sono state ottenute numerose medaglie internazionali che lasciano ben sperare per il futuro. Dall’altro lato, la squadra italiana resta ancora distante dalle nazionali di vertice, visto che in molte categorie i migliori azzurri non sono ancora riusciti ad imporsi su scala planetaria. Resta ancora molto lavoro da fare in vista dell’inizio del periodo di qualificazioni olimpiche, con l’obiettivo di portare a Tokyo 2020 qualche atleta in più rispetto ai sei di Rio 2016.

KARATE: 8

Il tasso di competitività crescente della disciplina con la recente introduzione nel programma olimpico non ha scalfito le ambizioni della pattuglia azzurra, i cui punti di riferimento restano Luigi Busà e Sara Cardin, autentici totem del movimento azzurro. Busà nel 2017 ha trionfato agli Europei di Kocaeli, in Premier League a Lipsia e in Serie A a Okinawa, tre successi che lo pongono tuttora ai vertici internazionali della disciplina nei -75 kg. Sara Cardin, dal canto suo, ha fatto incetta di medaglie in giro per il mondo, con il picco dell’argento agli Europei e nella tappa di Premier League a Salisburgo, poche settimane dopo l’intervento per la ricostruzione del setto nasale. Ma la campionessa azzurra dovrà far fronte alla concorrenza interna di Alessandra Mangiacapra in vista della qualificazione olimpica nei -55 kg. Gli azzurri restano in prima linea anche nel kata, in particolare con la squadra femminile, pressoché imbattibile quando è al completo con la sua punta di diamante Viviana Bottaro. Da rimarcare anche la crescita prorompente dei giovani talenti Simone Marino, oro agli Europei nei +84 kg, e Silvia Semeraro, vincente in Premier League a Rabat nei -68 kg, mentre si confermano ad alti livelli Mattia Busato, Michele Martina, Gianluca De Vivo e Angelo Crescenzo.

LOTTA: 6,5

Frank Chamizo resta un campionissimo e lo ha dimostrato ancora una volta, dominando la scena internazionale anche in una nuova categoria di peso. Se il voto supera la sufficienza, però, è anche merito di Sara Da Col e del suo inaspettato bronzo europeo, che ha rotto un lungo digiuno nel settore femminile. Anche nelle categorie giovanili si sono registrati buoni risultati con medaglie europee e mondiali, un’ottima prospettiva per gli anni a venire. Tuttavia, l’Italia resta ancora una potenza minore nella lotta e sarà necessario un lavoro capillare in vista del prossimo appuntamento olimpico, per dimostrare che la lotta azzurra non è solo Chamizo.
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