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Pallanuoto, il talento di Gonzalo Echenique. Il mancino che serviva al Settebello

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Argento a Londra 2012, bronzo a Rio 2016: il Settebello guidato da Sandro Campagna non vuole smettere di fare emozionare l’Italia intera e continua a rinnovarsi quadriennio dopo quadriennio. Dopo un 2017 che non può considerarsi positivo visto il sesto posto conclusivo ai Mondiali (ma con l’argento in World League), il ct della Nazionale ha deciso di puntare in grande verso Tokyo 2020, rivoluzionando ancor di più la rosa e aggiungendo, ovviamente, alcuni tasselli di livello davvero stellare. Era attesa da mesi, ad inizio autunno è arrivata però l’ufficialità: Gonzalo Echenique, mancino argentino della Pro Recco ha ottenuto la cittadinanza italiana, essendo così convocabile per il Settebello.

Non ha ovviamente aspettato un secondo Campagna per testare un fenomeno del calibro di Echenique nella sua squadra. Prima un collegiale, poi l’amichevole di Ostia con la Grecia: il Messi della pallanuoto (nato a Rosario e mancino come il più volte Pallone d’oro del Barcellona) si è già preso in mano la nazionale con giocate di pura classe. Potrà davvero essere il trascinatore del Settebello per i prossimi anni? Serbia e Croazia insegnano, avere bocche da fuoco per i momenti importanti, come sull’uomo in più, alle quali affidarsi fa davvero la differenza.

A descrivere il salto di qualità che fa la nazionale tricolore con l’acquisto di Chalo Echenique è Sandro Bovo, allenatore dell’AN Brescia che cercò nel 2012 il mancino argentino per la compagine bresciana, intervistato da www.wpdworld.com: “Echenique è un mancino che ha qualità, adatto al gioco dinamico che Campagna vuole impostare per il Settebello: è un giocatore veloce, con un’ottima entrata, che in verticale si muove molto bene. Ha buon senso del contropiede e soprattutto prepara ottimamente il tiro per i compagni: ha una finta che provoca la reazione del portiere e grazie alla quale può mettere gli altri in condizione di segnare più facilmente. Non so quanto il suo arrivo avvicini il Settebello a Serbia e Croazia, ma di sicuro l’Italia si rafforza. Echenique ha 27 anni e ha ancora margini di crescita, per l’Italia può essere importante come lo sono stati Bodegas, Figlioli, Volarevic o il Premus di una volta. Possiamo dire che l’Italia non è una nazionale, ma un’internazionale: ci sono francesi, argentini, australiani. Ma d’altra parte c’è una regola che lo permette: se fossi al posto di Campagna anch’io la sfrutterei, specie nel caso di Echenique”.

Stimolo fondamentale anche per tutti gli altri contendenti alla calottina tricolore (ricordiamo Valentino Gallo e Alessandro Nora, due dei protagonisti nel ruolo nelle ultime stagioni). A sottolinearlo è Pietro Figlioli, capitano e veterano della nazionale: “Il gap con Serbia e Croazia va colmato sul piano mentale: l’arrivo di un giocatore di alta qualità come Echenique alza il livello minimo di impegno di tutti noi, ci sarà maggiore competizione per un posto in nazionale. È uno stimolo importante”.

 





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Foto: Paolo Zeggio – FB Pro Recco

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