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Rugby: serve un cambio di passo all’Italia, anche grazie alla spinta delle franchigie del Pro 14

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Un’altra stagione per quanto riguarda il rugby tricolore sta passando (sabato ci sarà l’ultimo appuntamento fondamentale, la rivincita nel derby di Pro 14 tra Zebre e Benetton). Sono stati davvero pochi i risultati soddisfacenti, soprattutto per quanto concerne la prima parte di questo 2017: sia la nazionale che le franchigie sono state investite da una serie incredibile di sconfitte da dimenticare al più presto. Il cambio di passo tanto atteso, con l’arrivo da ct di Conor O’Shea, non è ancora arrivato: l’obiettivo è che il 2018 possa essere l’anno della svolta.

Sul finale di stagione i primi segnali positivi sono giunti. Se nei Test Match di giugno la nazionale, in Tour tra Oceania e Asia, non ha convinto a pieno, la ripartenza della massima competizione continentale (da quest’anno modificata in Pro 14, fino alla scorsa stagione Pro 12) è stata davvero eccellente per le italiane Benetton Treviso e Zebre. Molto probabilmente il periodo tra settembre ed ottobre è stato il migliore per quanto riguarda la storia della manifestazione per i colori azzurri. Le ripercussioni di questa spinta di fiducia, si sono viste (anche se in parte) nei Test Match di novembre con la nazionale italiana impegnata in tre sfide casalinghe.

A Catania bellissima vittoria, davvero convincente, sulle Fiji. Sconfitte con crollo nel secondo tempo, a testimoniare ancora le tipiche mancanze nella rosa azzurra, con le favorite Argentina e Sudafrica. In generale però, si sono viste davvero tanti aspetti positivi: gli azzurri hanno giocato per larghi tratti alla pari con nazionali più avanti nel ranking mondiale, dimostrando di non subire la forza fisica ed il talento di Pumas e Springbooks.

Ora si punta tutto sul prossimo Sei Nazioni, che sarà sicuramente la cartina di Tornasole sullo stato di forma del rugby italiano al maschile. Serve agguantare almeno una vittoria, sfruttando la freschezza della rosa (O’Shea infatti sta inserendo, partita dopo partita, sempre più giovani nel XV tricolore). Non ci si possono permettere più pause, bisogna puntare in alto.

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Foto: Ettore Griffoni

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