Sci Alpino

Sci alpino, Coppa del Mondo 2017-2018: Italia ancora a zero al maschile. I veterani steccano e mancano i giovani

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L’Italia dello sci alpino è divisa in due: da una parte c’è un settore femminile che continua ad ottenere ottimi risultati e piazzamenti sul podio, ultimo il terzo posto di Irene Curtoni nello slalom parallelo di Courchevel, e da un’altra parte c’è un settore maschile in grande crisi e sul quale pesa uno zero nella casella dei podi in questa stagione.

Era molto difficile ipotizzare che nessun sciatore azzurro non riuscisse a centrare un risultato tra i migliori tre, soprattutto pensando allo squadrone della velocità, ma alla fine i numeri sono quelli di una squadra che sta veramente attraversando un momento difficile, ma le occasioni per sbloccarsi prima delle Olimpiadi sono ancora tante.
L’obiettivo è proprio quello di non arrivare in questa situazione ai Giochi Olimpici di Pyeongchang, evitando di avere una pressione ulteriore, considerando le gare come la salvezza di un’intera stagione. Gli azzurri devono cercare di arrivarci nel miglior stato di forma fisica e mentale, proprio per questo serve ottenere qualcosa di importante nelle prossime gare.

Come detto dalla velocità ci si aspettava molto di più. Il terzetto formato da Peter Fill, Dominik Paris e Christof Innerhofer si è fermato al massimo ai piedi del podio, complice sicuramente anche un pizzico di sfortuna ed una condizione fisica che in Nord America non era sicuramente al massimo. Anche nelle discipline tecniche la musica non è cambiata: alla squadra di gigante manca totalmente un leader e anche in slalom Manfred Moelgg e Stefano Gross (era in testa dopo la prima manche in Val d’Isere) non hanno mai avuto un guizzo vincente.

Quello che preoccupa maggiormente è la mancanza di un ricambio generazionale. Alle spalle dei veterani mancano dei giovani che riescono ad imporsi ad alto livello in Coppa del Mondo. In discesa l’Italia è ancora legata ai suoi tre senatori, ma anche nelle discipline tecniche si punta tutto su atleti che  hanno già dato molto alla causa azzurra. Emblematico il caso dello slalom, dove i commissari tecnici hanno ripescato il 37enne Cristian Deville, bravissimo comunque a qualificarsi per la seconda manche e a chiudere al 23esimo posto in Val d’Isere.

La situazione è preoccupante, ma c’è ancora il tempo per sistemare la stagione prima del grande appuntamento a Cinque Cerchi. Obbligatorio rompere lo zero prima di volare in Corea del Sud, perchè solo con la testa libera si può salire sul podio olimpico.

 





 

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Foto: Trovati/Pentaphoto

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