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Sci di Fondo, Coppa del Mondo 2017-2018: l’Italia torna da Lillehammer con tanti ricordi del passato, ma pochi risultati nel presente

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Quello di Lillehammer non è decisamente stato il fine settimana che la Nazionale italiana di Sci di Fondo si aspettava. La tappa norvegese della Coppa del Mondo 2017/18 di disputava in una località che evoca dolci ricordi per lo sport azzurro. I fasti delle Olimpiadi del 1994, tuttavia, sono lontani, per non dire lontanissimi. Dopo un “Ruka Triple” tutto sommato accettabile, il secondo weekend di gare ha deluso le attese. E non poco.

Come sempre gran parte delle speranze italiche erano sulle capaci spalle di Federico Pellegrino. Purtroppo, invece, il ventisettenne nato ad Aosta non è stato in grado di replicare il buon esordio finlandese e, dopo una qualifica stentata per la prova a sprint (venticinquesimo sui trenta che andavano alla fase finale) ha chiuso il suo impegno sin dai quarti di finale (clicca qui per le sue parole), nella manche che comprendeva anche il “cannibale” Johannes Klaebo (clicca qui per la cronaca) che ha fatto esplodere lo stadio di Lillehammer e ha proseguito nel suo percorso perfetto di sole vittorie in questo avvio di annata (clicca qui per la classifica generale). Nella stessa prova Maicol Rastelli conclude quarantesimo e non riesce a classificarsi per i turni ad eliminazione diretta.

Lo Skiathlon di domenica (clicca qui per la cronaca) non ha modificato in maniera sensibile la situazione. Il migliore tra i nostri portacolori è stato Francesco De Fabiani che si è classificato in diciottesima posizione a quasi tre minuti da Klaebo, mentre per trovare gli altri bisogna scorrere diverse posizioni di classifica. Dietmar Noeckler è arrivato trentanovesimo, un gradino sopra a Giandomenico Salvadori a quasi cinque minuti e mezzo dalla vetta, mentre Stefan Zegler è cinquantanovesimo e terzultimo tra coloro che hanno tagliato il traguardo ad oltre nove minuti dai primi.

Se Atene piange, Sparta non ride. Anche le donne, infatti, hanno visto pochi sorrisi a Lillehammer. Lucia Scardoni e Greta Laurent hanno raggiunto l’obiettivo minimo, ovvero acciuffare la seconda fase della prova a sprint, ma la loro avventura si è conclusa immediatamente, eliminate nelle rispettive batterie (diciannovesima nel totale la prima, trentesima e ultima la seconda). Per le due atlete, quantomeno, sono arrivati punti iridati (clicca qui per la classifica generale). Le cose sono peggiorate nello Skiathlon (clicca qui per la cronaca). I risultati sono stati ampiamente insufficienti con Scardoni migliore delle nostre al cinquantesimo posto, tre sopra Ilaria Debertolis, dalla quale ci si attendeva una prestazione migliore, con distacchi superiori ai cinque minuti nei confronti di Charlotte Kalla, vincitrice della prova con doppia tecnica.

La pattuglia italiane, dunque, saluta la Norvegia con pochi punti e la consapevolezza che c’è bisogno di un cambio di rotta immediato, sin dalla tappa di Davos del prossimo weekend. C’è la consapevolezza di non avere a disposizione (tranne Pellegrino nello sprint) atleti in grado di lottare per la vittoria con regolarità, ma quello che preoccupa è che il livello generale non sta migliorando e sembra che ci sia una sorta di “rassegnazione” alle posizioni di rincalzo che non è giustificabile. I ricordi di Lillehammer rimarranno tali ancora a lungo? La speranza è che il cambio di passo arrivi in fretta, specialmente pensando alle Olimpiadi ormai all’orizzonte.

 

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alessandro.passanti@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

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