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Taekwondo, Europei 2017: Italia a secco di medaglie, solo sette incontri vinti a Sofia. La strada vero Tokyo è ancora lunga

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Un campanello d’allarme suona nel team azzurro del taekwondo. Lo zero nel medagliere con appena sette incontri vinti in occasione degli Europei 2017 di Sofia, destinati alle categorie olimpiche, è l’emblema di una spedizione nata sotto una cattiva stella, nonostante fossero presenti praticamente tutti i migliori prospetti italiani della disciplina. L’uscita di scena al primo turno da parte di Vito Dell’Aquila, indicato alla vigilia tra i favoriti della categoria -58 kg, non ha certamente agevolato il resto della pattuglia, apparsa decisamente spaesato sul tatami bulgaro.

Soltanto due atleti italiani, infatti, sono riusciti ad accedere ai quarti di finale, ossia Daniela Rotolo (-67 kg) e Simone Alessio (-68 kg). Dalla Rotolo, invero, era lecito attendersi qualcosa in più, dato che la talentuosa atleta azzurra partiva dagli ottavi, dove ha sconfitto Cristiana Rizzelli in un derby fratricida prima di cedere al golden point contro la non irresistibile olandese Bodine Schoenmakers ad un passo dalla zona medaglie. Dell’Aquila e Rotolo, d’altra parte, erano i due più accreditati in chiave podio, ma la sorte ha voluto che le loro sconfitte aprissero e chiudessero quasi simbolicamente l’avventura dell’Italia agli Europei, un flop inatteso anche in virtù della notevole qualità dei ragazzi che stanno caratterizzando il ricambio generazionale del taekwondo azzurro.

Simone Alessio, invece, è l’unica nota lieta di una spedizione con tante ombre e pochissime luci. Il giovanissimo atleta calabrese, classe 2000, non si è accontentato dell’oro conseguito nei -73 kg un mese fa proprio a Sofia in occasione degli Europei Junior e ha dato continuità al suo ottimo momento di forma, cimentandosi tra i Senior con grande ardore e risultanto l’unico azzurro in grado di vincere due incontri, per giunta con grande autorità, prima di cedere ai quarti in un match molto combattuto con il russo Irgaliev, salito sul gradino più alto del podio. L’Italia, dunque, sa di poter fare affidamento su un altro diamante grezzo da affinare in ottica Tokyo.

Ma il risultato deludente degli Europei rivela un dato allarmante: non sarà facile per l’Italia qualificare un proprio atleta alle prossime Olimpiadi. La qualità dei giovani talenti azzurri, in realtà, lascia ben sperare in prospettiva futura, ma la realtà oggi è un’altra ed occorre un ulteriore sforzo per garantire il salto di qualità necessario a consacrare sul palcoscenico mondiale almeno un paio di atleti in grado di giocarsela ad armi pari con qualsiasi avversario. Le prove opache di Sarah Al Halwani, Laura Giacomini, Matteo Milani e di tutto il resto della pattuglia italiana potrebbero anche derivare dalle scorie di una stagione condotta a mille all’ora, ma il passo falso in uno degli appuntamenti clou del 2017 fa riflettere sulla tenuta mentale di un gruppo che esprime talenti di assoluto spessore, ma che ha bisogno di un ulteriore rodaggio per giungere alla definitiva consacrazione internazionale.





mauro.deriso@oasport.it

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Foto: Facebook Vito Dell’Aquila

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