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Taekwondo, Italia, non si scherza più. Obiettivo migliorare il ranking mondiale in vista delle qualificazioni a Tokyo 2020

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Un anno di scoperta e di crescita per lanciarsi verso la ribalta mondiale. Il 2018 dell’Italia del taekwondo è stato fondamentale per il ricambio generazionale di un gruppo che ha già messo in mostra un potenziale importante. Vito Dell’Aquila e Daniela Rotolo rappresentano due certezze per il presente e il futuro del team Italia, mentre Simone Alessio è esploso in maniera prorompente nel finale di stagione. Eppure manca ancora il guizzo per contendere ai big mondiali le medaglie nei tornei più prestigiosi. Dell’Aquila ha conquistato a Muju il bronzo iridato in una categoria non olimpica e il salto di qualità nei -58 kg si è materializzato soltanto in parte. Daniela Rotolo ha fatto incetta di medaglie nei tornei di categoria G1 e G2, ma ha fatto fatica nel Grand Prix e agli Europei Senior di Sofia, in cui invece ha fatto la differenza Alessio, l’unico in grado di vincere due incontri e di sfiorare il podio dopo aver trionfato poche settimane prima tra i Junior.

Sullo sfondo, l’ascesa un po’ più lenta di Laura Giacomini, Maristella Smiraglia, Sarah Al Halwani, Roberto Botta, Erica Nicoli e Antonio Flecca, tutti potenziali ottimi interpreti nelle rispettive categorie ma ancora distanti dai vertici mondiali. Il 2018 sarà un anno decisivo per le ambizioni dell’Italia, intenzionata a cancellare l’onta della mancata qualificazione dei propri atleti ai Giochi di Rio de Janeiro dopo il trionfo a Londra di Carlo Molfetta. Gli azzurri hanno un gap importante da colmare rispetto ai migliori, ma l’età è dalla loro parte e i margini di crescita sono tali da prospettare un futuro decisamente importante per i colori italiani. I tempi però stringono e non basta più porre le basi per il futuro. Ora è il tempo di raccogliere i frutti del lavoro compiuto dal 2016 ad oggi e nel prossimo anno la posizione nel ranking comincerà ad assumere caratteri decisivi per pianificare il percorso di avvicinamento verso Tokyo 2020.

Un’altra Olimpiade senza l’Italia sarebbe una ferita mortale sulle prospettive di una disciplina che punta a consolidarsi nel Bel Paese con l’introduzione del Grand Prix di Roma, destinato ad avvicinare tanti giovani alle arti marziali. Vito Dell’Aquila e Daniela Rotolo hanno tutte le carte in regola per scalare ulteriormente le classifiche e iniziare ad inanellare risultati importanti negli appuntamento di prestigio del 2018, magari trascinando con sé qualche altro talento in erba per rendere ancor più ghiotta la pietanza azzurra in chiave Tokyo. Gli Europei di Kazan e le tappe del Grand Prix saranno i banchi di prova per le ambizioni di un gruppo che non vuole gettare via un altro quadriennio e che punta alla consacrazione internazionale nei prossimi due anni per godersi da protagonista la ribalta giapponese.





mauro.deriso@oasport.it

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