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Atletica, il ritiro di Usain Bolt e la necessità di personaggi: serve un istrione alla Tamberi. Van Niekerk infortunato, Farah in strada

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Cercasi disperatamente nuovi personaggi. L’atletica leggera deve affrontare il ritiro di Usain Bolt, l’uomo che ha catalizzato l’attenzione dell’ultimo decennio e che con il suo essere personaggio è riuscito a riportare in alto la Regina degli sport, garantendo anche quel contorno mediatico e quel ritorno economico che spesso erano mancati in passato. Il Fulmine era una vera e proprio icona, l’uomo più veloce del mondo che volava a suon di temponi e che si faceva apprezzare per i suoi simpatici siparietti prima e dopo la partenza, per le sue dichiarazioni mai banali, per la sua capacità di andare oltre il proprio sport e diventare un volto così popolare. Il giamaicano ci ha regalato dieci anni di trionfi e di volate indimenticabili che sono andate oltre l’umano ma dopo gli ultimi Mondiali, conclusi con la sconfitta sui 100m e l’infortunio in staffetta, ha deciso di appendere le scarpette al chiodo (sarà davvero in maniera definitiva o magari ci ripenserà tra un paio d’anni in vista delle Olimpiadi di Tokyo 2020?).

L’atletica ha dunque bisogno di un volto che spacchi, che piaccia ai giovani e alle famiglie, un simbolo che attragga l’attenzione di sponsor e media, che riesca a bucare lo schermo e che sia riconosciuto anche da chi non segue lo sport con frequenza. Prendere il posto di Usain Bolt è praticamente impossibile, davvero bisogna superarsi e lavorare tanto sulla propria persona oltre che sulle proprie prestazioni tecniche. Serve un atleta che esibisca prestazioni esorbitanti in pista e che al tempo stesso diverta e sappia intrattenere. Non è facile…

 

Tutti pensavano a Wayde Van Niekerk, Campione Olimpico e del Mondo sui 400m che a Londra ha sfiorato la doppietta coi 200m. Il sudafricano però si è infortunato giocando a rugby e salterà sostanzialmente tutto il 2018. Il crac di Van Niekerk è davvero pesantissimo, anche se doveva un po’ sgrezzare la sua personalità e soprattutto doveva iniziare a incontrare l’affetto degli appassionati. Mo Farah è passato alla strada e questo sicuramente ne indebolisce le possibilità, oltre al fatto che in molti non lo apprezzano per le tante voci sul doping.

Servirebbe uno alla Giambarco Tamberi, per intenderci: la stella dell’atletica italiana, pazzo scatenato (nel senso buono), piace tantissimo per il suo modo di fare, per la sua “mezza barba” e per come si carica, oltre naturalmente per le eccellenti prestazioni nel salto in alto. L’azzurro potrebbe salire l’ultimo gradino e, se trovasse una certa continuità in termini di misure e risultati, potrebbe davvero ambire al ruolo di trascinatore mondiale. Ci sono altri due grandi nomi come quelli di Karsten Warholm e Pierre-Ambroise Bosse, rispettivamente Campioni del Mondo dei 400m ostacoli e degli 800m: il vichingo norvegese è celeberrimo sul web per le sue prove di decathlon vestito da sumori, il transalpino ha conquistato tutti con la sua battuta “ora vado a battere il mio record di birre bevute” anche se purtroppo è rimasto vittima di un pestaggio pochi giorni dopo il suo trionfo di Londra.

Renaud Lavillenie non è purtroppo più quello di un tempo, Justin Gatlin è fischiatissimo per i suoi precedenti di doping, Omar McLeod e Chris Taylor sono dei grandi vincenti ma non attaccano presso il grande pubblico e al femminile manca una come Elena Isinbaeva. Ricordiamo gli appuntamenti clou della stagione: Europei a Berlino e Giochi del Commonwealth a Gold Coast, l’attenzione per tanti è già proiettata verso i Mondiali 2019.

 





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