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Australian Open 2018, le pagelle degli italiani (15 gennaio): bene Andreas Seppi, che cuore Caruso! Rimandato Paolo Lorenzi

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Dei quattro italiani impegnati nella prima giornata degli Australian Open di tennis, il solo Andreas Seppi è riuscito a passare il turno. Esordio fatale invece per Francesca Schiavone, Paolo Lorenzi e Salvatore Caruso. Andiamo a scoprire le pagelle sdegli azzurri scesi in campo.

Andreas Seppi 6,5: certamente il passaggio del turno è la migliore notizia del turno. Anche che l’altoatesino continui a vincere, dopo il Challenger di Canberra della scorsa settimana, è importante, ma il nostro portacolori ha mostrato ancora troppe incertezze, alti e bassi che nel prosieguo del torneo non dovranno più ripetersi. Ci sono le percentuali al servizio da migliorare, ma la grinta mostrata nella rimonta odierna, a partire dal 4-4 del secondo set (14-4 il parziale dei game successivi) fanno ben sperare, così come la forma fisica, apparsa davvero buona.

Salvatore Caruso 6: non ce la sentiamo di dare un’insufficienza al siciliano, che ci aveva fatto sognare contro un avversario piazzato nel ranking ATP oltre 100 posizioni più in alto. Dopo aver vinto i primi due set, l’azzurro è calato alla distanza, capitolando al cospetto di un avversario più fresco fisicamente (Caruso ha superato tre turni di qualificazioni), ma che a lungo ha tremato. Rivederlo ancora in campo sarebbe stato bello, ma il main draw può essere comunque considerato un ottimo obiettivo raggiunto.

Francesca Schiavone 5,5: il cuore non basta. La Leonessa, al 69° Slam disputato in carriera, viene eliminata dalla lettone Jelena Ostapenko, che si impone in due set, prevalendo facilmente nella prima partita. non va dimenticata la differenza d’età tra le due protagoniste in campo, 17 anni, in pratica due diverse generazioni. La vincitrice del Roland Garros 2010 si dice comunque fiduciosa per il futuro, in questo (forse) ultimo anno agonistico.

Paolo Lorenzi 5: in questo caso la rimonta fa più male. La partita dura quattro ore, ma oltre che della fatica, l’azzurro sembra risentire maggiormente del terzo parziale consegnato in malo modo all’avversario in uno sciagurato tie break. Da lì in poi il match gira, e francamente a poco servono le lamentele circa le chiamate dei giudici di linea. L’occhio di falco deve essere un aiuto, e non un alibi. Siamo certi però che l’azzurro saprà rifarsi già a partire dalla Coppa Davis.





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Foto: Profilo Twitter Federtennis

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roberto.santangelo@oasport.it

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