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Australian Open 2018: Roger Federer a caccia di record nella finale di Melbourne. Cilic pronto a guastare la festa

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Domenica 28 gennaio alle ore 19.30 locali (le 9.30 italiane) Roger Federer e Marin Cilic si contenderanno il titolo del primo Slam del 2018, nella Rod Laver di Melbourne. Gli Australian Open avranno un padrone e chi sarà tra il fenomeno svizzero ed il coriaceo croato cresciuto a pane ed Ivanisevic?

Sulla carta i favori del pronostico sono tutti per Re Roger, campione in carica. Dopo la resurrezione dell’anno scorso ed il successo in finale contro l’eterno rivale Rafael Nadal, l’elvetico ha messo in fila i successi di Indian Wells, Miami, Halle, Wimbledon, Shanghai e Basilea prima di dare appuntamento a questo Major. La trentesima finale di uno Slam, la settima in Australia per il “Maestro”, desideroso di scrivere un’altra pagina di storia (giungere a quota 20 Slam). Numeri che parlano da soli avendo anche oggettivi riscontri sul campo.

Il tennis messo in mostra dal rossocrociato in queste due settimane australiane, è stato convincente di partita in partita. Un incedere sicuro il suo di cui ha fatto le spese, per ultimo, il poco fortunato coreano Hyeon Chung, messo ko dalle vesciche ai piedi, impedendogli di disputare al meglio la prima semifinale in carriera di un torneo del genere. Ma le magie di Federer hanno strappato gli applausi di tutto il pubblico presente: palle corte, attacchi in controtempo e dritti devastanti. Tutto il repertorio per uno stadio che da Rod Laver Arena si è tramutato in Roger Federer Arena.

Spetterà dunque a Cilic, tentare di guastare la festa allo svizzero. Lo slavo, uscito vincente dalla sfida contro Rafa Nadal ko per una contrattura, ha esibito comunque un tennis di altissimo profilo. Non sarà certo una “prima” quella di domenica tra i due: il bilancio è nettamente ad appannaggio di Federer con 8 vittorie in 9 incontri, ultima delle quali nella finale di Church Road a Londra, sull’erba più famosa del mondo. Tuttavia questo Cilic non deve essere sottovaluto perché, per molti aspetti, ricorda molto la versione degli US Open 2014 quando Roger dovette arrendersi in semifinale. Un match, dunque, capace di sorprendere e magari sovvertire il pronostico.

 





 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: profilo twitter Australian Open

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